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Discariche abusive, Terra dei Fuochi e Bonifiche. A che punto siamo?

Negli ultimi anni, l’Italia ha affrontato una sfida ambientale significativa: la gestione delle discariche abusive, oggetto della seconda sentenza dell’Unione Europea del 2014.

Una problematica che ha avuto origine nel nostro Paese negli anni ‘80 e rappresenta una minaccia per la salute pubblica e l’ambiente.

Il nostro Paese è stato sanzionato per non aver predisposto i piani di riassetto di 200 discariche abusive situate in 18 Regioni.

La sanzione ammontava ad una somma forfetaria di 40 milioni di euro, più una penalità decrescente su base semestrale di 42,8 milioni, progressivamente riducibile in ragione dei siti messi, via via, a norma.

Dal 2017 ad oggi l’Italia è riuscita a bonificare e mettere in sicurezza 78 discariche abusive su 81.

Un risultato raggiunto in sette anni grazie al lavoro di una task force altamente specializzata composta da 15 militari dell’Arma dei Carabinieri, guidata dal Generale Giuseppe Vadalà, nominato Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, con il quale abbiamo ripercorso le tappe di questo lungo percorso.

“Dal 24 marzo 2017, quando il governo ha incaricato l’Arma dei Carabinieri e poi il Commissario di poter svolgere questo incarico, oggi siamo veramente alla fine del lavoro. Mancano le ultime tre – ha spiegato il Commissario Unico per le bonifiche e della Terra dei Fuochi, Generale Giuseppe Vadalà – e stiamo lavorando perché a dicembre 2025, quindi dicembre prossimo, la missione termina, le 81 discariche sono o bonificate o messe in sicurezza. Ma soprattutto, la sanzione, che nel 2014, quando iniziò a lavorare il Ministro dell’Ambiente, era di 42 milioni ogni 6 mesi, oggi è di 2 milioni e a fine dicembre terminerà”.

“Inoltre – ha aggiunto il Generale Vadalà – avremo un appuntamento importante  anche per quanto riguarda la rata del PNRR, riusciamo a raggiungere il risultato perché nel 2021, 33 di questi 81 siti sono stati inseriti anche come target della PNRR”.

Le competenze della struttura del Commissario Unico sono state ampliate nel corso degli anni. Con il decreto attuativo del PNRR del 2021, infatti, gli sono state affidate tre missioni delicatissime:

  • La chiusura e adeguamento alla normativa della discarica di Malagrotta da parte della Regione Lazio
  • La bonifica e messa in sicurezza di tre siti inquinati dal Keu da parte della Regione Toscana
  • e la bonifica di un sito dove insiste un insediamento Rom nel Comune di Lamezia Terme da parte della Regione Calabria

Fino alla nomina, nei giorni scorsi, di Commissario Unico per la Terra dei Fuochi.

La strategia scelta come Commissario delle bonifiche sarà la ricetta vincente anche per la Terra dei Fuochi?

“Sicuramente anche nelle province di Napoli e Caserta, dove ci sono stati dei lunghi smaltimenti illegali e criminali, dove purtroppo ancora avvengono, non può che essere la stessa – ha spiegato il Commissario Vadalà – ma già con la Regione Campania per 14 discariche abusive abbiamo collaborato per portarlo a termine. Già da ora, anche se il decreto lo voglio ricordare è in fase di definizione, stiamo lavorando con la Regione Campania per mettere a punto dei target, quindi delle discariche o dei siti contaminati da bonificare o mettere in sicurezza. Sono 5 siti che la Regione Campania ci ha indicato, ci ha anche indicato la spesa e questi fondi entreranno nella contabilità speciale del Commissario e noi seguiremo l’iter degli appalti per conto della Regione, ma collaboreremo con la Regione perché il territorio è importante ricordarcelo sempre, il territorio non è nostro, nel senso che il territorio è della Regione, sono territori comunali, quindi le ricadute sono sul territorio e quindi anche le diverse attività che devono essere svolte, se le svolgiamo insieme, riusciamo ad andare all’obiettivo, a conseguirli in maniera più veloce”.

“L’importante in questo processo, lo ripeto – ha aggiunto – è che la stazione appaltante sia veramente, ora dico semplificando, professionalmente operativa, lavori bene, ma anche molto velocemente. Noi sovraintendiamo i processi amministrativi, ma anche quelli tecnici e tecnologici. Quando ci sono degli impatti, abbiamo il tavolo già riunito, ricordo sempre le Arpa, in questo caso è l’Arpa campagna con cui ci sono rapporti consolidati anche qua d’anni, con cui alla fine riusciamo a risolvere veramente in poco tempo, dico in poco tempo perché così lo è stato degli altri territori, delle questioni che a volte hanno impattato in maniera molto più forte”.

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