Motivo del singolare riconoscimento, secondo Centopercentoanimalisti, la controversa gestione degli orsi residenti in Trentino Alto-Adige.
Premio “Pinocchio dell’Anno” al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per la gestione degli orsi residenti in Trentino-Alto Adige. A consegnare il riconoscimento a forma del popolare burattino è stato il team di Centopercentoanimalisti.
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Dopo essere entrati nel Palazzo della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige/Südtirol, gli attivisti hanno chiesto un incontro con l’esponente leghista. Motivo del singolare omaggio, a detta degli animalisti, la mancata promessa del trasferimento dell’orsa JJ4 nella Foresta Nera, in Germania, durante l’autunno 2024.
Non a caso, ancora oggi, il plantigrado accusato di avere ucciso il runner Andrea Papi nei boschi di Caldes, nella Provincia Autonoma di Trento, il 4 aprile 2023, è imprigionato nel Centro di Recupero di Fauna Alpina di Casteller. Ignote le sue condizioni di salute come sostenuto ai nostri microfoni da Massimo Vitturi, Responsabile Nazionale Area Animali Selvatici della Lega Antivivisezione (LAV).
Del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, nonostante le continue richieste del team di Centopercentoanimalisti, intanto, nemmeno l’ombra. Di certo, l’atto dimostrativo tanto curioso quanto goliardico, dopo avere suscitato ilarità tra cittadini, impiegati e politici, ha riacceso il dibattito sulla gestione degli orsi in Trentino-Alto Adige.
Orsi in Trentino, l’etologa Chiara Grasso: “Ecco cosa fare in caso di avvistamento”
Visitare il Trentino-Alto Adige significa immergersi nella natura più incontaminata. Ma cosa fare se si incontra un orso? È meglio scappare via o mantenere la calma? E perché è necessario portare i cani al guinzaglio durante le escursioni naturalistiche? A rispondere a queste domande è l’etologa Chiara Grasso: “Ricordiamoci sempre che il bosco, prima di essere la nostra palestra di allenamento oppure il nostro hobby, è la casa degli animali. Quando un esemplare ci attacca, spesso lo fa per difendersi. Fondamentale, di fronte a un grosso mammifero come un plantigrado, evitare di farci vedere come una minaccia. Non siamo, però, neanche una preda, quindi, non bisogna correre, perché fa scatenare nell’animale selvatico l’istinto di rincorrerci“.
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Necessario, in caso di contatto fisico, restare fermi: “Se vediamo un orso durante un’escursione naturalistica, manteniamo la calma, indietreggiamo lentamente ed eventualmente mettiamoci su un’altura. Con tranquillità gli lanciamo dei “no” e dei “vai via” secchi. Se un plantigrado si mette sulle zampe posteriori, non lo fa per attaccare bensì per controllare meglio il territorio circostante. A quel punto non dobbiamo lanciargli pietre, zaini o bastoni. Soltanto se il mammifero arriva a un contatto fisico, ci sdraiamo per terra con le mani sul collo e stiamo fermi“.
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