ROMA – Agivano a bordo di autobus negli orari di punta e colpivano le loro vittime approfittando del momento in cui i mezzi erano più affollati. ‘Armati’ di una lametta, con destrezza tagliavano le borse prese di mira per sfilare il portafogli. Poi, una volta allontanatisi, partiva la chiamata del finto operatore di banca o appartenente alle Forze dell’Ordine che convinceva il malcapitato a fornire i codici pin della carta di credito sottrattagli con la scusa di bloccarle per evitare prelievi indesiderati. A finire in manette un 61enne italiano e una 31enne bulgara, colti in flagranza dagli agenti del Commissariato Trastevere, che, fingendosi turisti, li hanno intercettati in azione a bordo di un autobus.
IL MODUS OPERANDI DELLA COPPIA
I due professionisti dalle mani di velluto erano infatti, già da tempo, finiti nel mirino della Polizia di Stato a seguito di una serie di denunce sporte da turisti e residenti, tutti caduti vittime di un modus operandi studiato e consolidato. Mentre la donna faceva da palo interponendosi agli altri passeggeri con una busta voluminosa per nascondere il complice, l’uomo entrava in azione con la lametta. Alla fermata successiva, poi, si allontanavano senza destare sospetti. Dopo poco, infine, partiva la chiamata per estorcere il codice della carta di credito che era stata sottratta alla vittima, che, nella maggior parte dei casi, era ancora ignara di tutto.
L’ARRESTO: LA COPPIA INTERCETTATA AL MOMENTO DEL ‘TAGLIO’
Il loro tragitto a bordo dei mezzi pubblici si è però interrotto martedì, quando la coppia è stata intercettata al momento del ‘taglio’ della borsa da due poliziotti che, fingendosi turisti, sono saliti insieme a loro sull’autobus. Quando, poi, convinti di aver agito indisturbati, i complici sono scesi alla prima fermata utile, ad attenderli c’erano altri due agenti che hanno intimato l’alt.
L’attività d’indagine, partita dalle denunce di alcune vittime e proseguita con l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza degli sportelli bancari dove, una volta messo a segno il colpo, effettuavano i prelievi tramite le carte di credito rubate, ha trovato definitivo riscontro nella perquisizione domiciliare eseguita dagli agenti. Nella loro abitazione, infatti, è stato sequestrato il kit del mestiere: lamette e cellulari usati in precedenza per chiamare le vittime ed estorcere i codici bancari.
Per entrambi è scattato immediatamente l’arresto per furto aggravato, successivamente convalidato dall’autorità giudiziaria. Proseguono le indagini per accertare l’eventuale responsabilità dei due complici anche in relazione agli altri episodi della stessa natura per i quali è stata sporta denuncia alla Polizia di Stato.
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