Torna il “Salotto delle 6” per un appuntamento speciale: la rassegna letteraria quest’anno compie vent’anni. Due decenni segnati da successi ma anche da momenti in salita. Una “primula rossa” in un panorama culturale segnato da una longevità degli eventi di gran lunga inferiore. Un traguardo di cui l’ideatore, Pasquale Bottone, va orgoglioso. «Nessuna rassegna letteraria dura così tanto – dice il patron – quando ho cominciato era la prima iniziativa del genere». Vent’anni fa però erano anche altri tempi.. «C’era un certo fermento culturale a Viterbo – ricorda Bottone – lo spirito creativo palpabile». Perché parla al passato? Oggi non è più così? «All’epoca pensavo che quel fermento crescesse, che venissero fuori degli operatori culturali professionali, invece con il tempo si è assistito a un dilagare del dilettantismo: oggi tutti fanno tutto e questo va a discapito della qualità degli eventi e della cultura. Il sogno di fare della cultura un lavoro è naufragato». Come vede oggi la città dal punto di vista culturale? «Mancano idee, non c’è nessuna voglia di cavalcare il filone della città dei papi, della città del Medioevo. Tutto è molto approssimato. Abbiamo il quartiere storico di San Pellegrino e il Palazzo Papale, due simboli culturali d’eccellenza, eppure nessuno dei due viene utilizzato per proposte importanti. Vedo molta autocelebrazione da parte delle istituzioni, siamo passati dal professionismo al narcisismo. È difficilissimo fare una rassegna oggi, è tutto abbastanza frammentato e disarticolato». Nel corso degli anni però il “Salotto delle 6” è sopravvissuto a queste “turbolenze”… «Ci sono stati dei momenti di stop ma la rassegna è sempre viva e vegeta. Il mio vuole essere il segnale che ci siamo e che si può lavorare con progettualità e professionalità. In questi anni ho potuto contare su interlocutori, attenti e sensibili alla nostra proposta culturale, come Sergio Saggini e Andrea Belli che non hanno fatto mai mancare il loro sostegno». C’è una dedica particolare per il ventennale della rassegna? «L’edizione è dedicata alla memoria di Aldo Musci, un amico del Salotto, giornalista di origini italo-americane, persona di grande cultura e sensibilità la cui assenza si fa sentire ogni giorno». Scendendo nel dettaglio del programma, il Salotto delle 6 si terrà il 21 e 22 marzo alle 18 presso la sala conferenze della Libreria Etrusca. Due incontri dedicati al “giallo cronaca” in cui gli scrittori stessi dialogano tra loro. Quattro gli autori coinvolti: Marco Minicangeli e Fabio Giovannini venerdì 21 che converseranno sulle “Cronache urbane di disagio e follia, il neo noir alla riscossa”; Massimo Lugli e Antonio Del Greco sabato 22 che si confronteranno sui “Misteri italiani negli anni di piombo”. |