(Adnkronos) – Si terrà oggi, martedì 18 marzo, tra le 16 e le 18 (ora di Mosca, 14-16 in Italia) il colloquio tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. A confermarlo, come si legge sulla Tass, è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov il quale ha annunciato che discutreanno sia dei rapporti tra Russia e Stati Uniti che della situazione in Ucraina. Il Cremlino , ha quindi aggiunto Peskov, non ha ancora stabilito come verranno annunciati i risultati della conversazione telefonica.
“Non siamo mai stati così vicini a un accordo di pace”, ha detto Trump alla vigilia del colloquio con Putin. Parole confermate a stretto giro dalla Russia: “Non siamo mai stati più vicini di cosi alla pace. Siamo sulla linea delle 10 yard della pace”, ha detto Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, con una metafora legata al football: la meta è vicina e per centrare l’obiettivo, secondo le indiscrezioni, Trump potrebbe arrivare a riconoscere la Crimea come russa.
Tra i temi centrali del colloquio spiccano i territori che la Russia ha sottratto all’Ucraina e che non ha nessuna intenzione di restituire. I colloqui in corso hanno già incluso discussioni sulla “divisione di alcuni beni”, ha detto ieri il presidente americano, usando il termine generico di ‘asset’. Kiev ha accettato la proposta di una tregua per 30 giorni e, secondo Washington, deve prendere atto della necessità di sacrifici territoriali. “Avremo una conversazione importante, siamo a un punto critico”, ha aggiunto Trump.
L’Ucraina dal canto suo attende l’esito del colloquio e intanto continua a tessere la sua tela diplomatica. Il presidente Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron. “L’Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni – ribadisce Zelensky – Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente”.