RIMINI – La faccenda si complica sempre di più. Questa mattina la Polizia Stradale di Rimini ha convocato Loris Bianchi, fratello di Manuela Bianchi, per chiarire il quadro dell’incidente avuto dal cognato, Giuliano Saponi, investito mentre si recava in bici al lavoro. Un incidente che risale al 7 maggio 2023, diversi mesi prima dell’omicidio della madre di Saponi, Pierina Paganelli, nonché suocera della sorella, episodio archiviato come causato da un pirata della strada mai rintracciato ma che ora sembra destinato a tornare sulla ribalta giudiziaria.
IL MISTERO DELL’INCIDENTE IN BICI
L’uomo è stato convocato per le 12 di oggi come “persona informata sui fatti”: sarà ascoltato per chiarire alcune dichiarazioni della sorella. ora indagata per favoreggiamento in omicidio- secondo cui avrebbe visto Louis Dassilva, in carcere dallo scorso agosto come unico indagato per il delitto Paganelli, correre la mattina dell’incidente. Il marito di Manuela Bianchi fu trovato privo di sensi in un fossato dopo l’investimento, ritenuto accidentale dal giudice ha archiviato la pratica, da cui l’uomo a riportato gravi ferite fisiche che hanno richiesto un lungo ricovero e terapie: Saponi è infatti uscito dall’ospedale solo successivamente all’omicidio della madre, avvenuta nell’ottobre del 2023. Nelle recenti dichiarazioni di Manuela, che ha ribaltato la versione precedente fornita agli inquirenti, sarebbero infatti stati sollevati forti sospetti su Dassilva, suo ex amante, non solo per l’omicidio della madre, ma anche per l’investimento del marito.
LA RICHIESTA DI SCARCERAZIONE
Le recenti dichiarazioni della donna in sostanza puntano a peggiorare la posizione de 35enne senegalese che ieri è stato interrogato per sei ore dal Gip, a seguito della richiesta di scarcerazione avanzata dai legali dopo l’incidente probatorio di venerdì scorso. I legali infatti sostengono che l’esito delle perizie tecniche su Dna e Cam 3 cambino- in modo favorevole- il quadro indiziario del proprio assistito. In senso contrario vanno però le ultime dichiarazioni della donna, ora indagata per favoreggiamento, che indicano la presenza di Dassilva al momento del ritrovamento del cadavere di Pierina in garage. Versione appunto smentita ieri dall’ex amante. “Ha risposto a tutte le domande del Gip – spiegano i due avvocati del senegalese Riario Fabbri e Andrea Guidi interrogati dai cronisti– e ha ribadito la versione che ha sempre fornito, una versione incompatibile con la sua presenza nel garage quella mattina. Ora la sua versione dei fatti deve essere valutata sulla scorta degli indizi conosciuti e delle emergenze istruttorie”. Al giudice quindi il compito ora di decidere se concedergli la scarcerazione o no: ha tempo 5 giorni ma i difensori di Dassilva ritengono che una risposta potrebbe arrivare nelle prossime ore.
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