Inchiesta choc in un allevamento intensivo in provincia di Verona, in Veneto, tra galline ovaiole in gabbie anguste e lavoratori in nero.
Galline ammassate in gabbie anguste, sofferenti a causa di disturbi neurologici e uccise senza pietà. Queste alcune delle immagini raccolte da un investigatore sotto copertura in un allevamento intensivo in provincia di Venezia, in Veneto, tra dicembre 2023 e febbraio 2024. A diffondere l’inchiesta choc è Essere Animali.
Le nostre immagini su @RaiTre
Nel programma Indovina Chi Viene a Cena, @sabri_giannini mostra le nostre immagini di abbattimenti di polli e galline per l’aviaria in Italia e alcuni estratti della prossima indagine che rilasceremo questa settimana https://t.co/5X49BXI0V8
— Essere Animali (@EssereAnimali) March 17, 2025
Oltre a mostrare le crudeltà inflitte a oltre 60.000 esseri senzienti, le clip testimoniano l’urgenza di una reale normativa comunitaria a tutela del bestiame condannato a produrre uova per i nostri piatti. Già, perché queste immagini, oggi più che mai, sono intollerabili, soprattutto con la pandemia di influenza aviaria all’orizzonte.
A sconvolgere sono, tra l’altro, le galline morte abbandonate nelle gabbie sporche. E l’orrore non finisce qui. Gli esemplari vivi, dopo avere becchettato le carcasse delle sorelle spirate tra atroci sofferenze, fanno le uova destinate a pane, pizza e dolci. Incommentabile, inoltre, la mancata cura di un uccello affetto dal wry neck, cioè dal torcicollo, a causa della posizione innaturale della testa in voliera. Troppo cruenti, invece, le immagini degli animali lanciati – sì, lanciati come sacchi di spazzatura – in camion diretti al macello. Un vero e proprio orrore che non può essere tollerato.
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A lasciare esterrefatti, oltre al mancato rispetto del parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sul benessere degli animali custoditi in gabbia, è perfino la presenza di operai senza contratto. Quantificate in migliaia di euro, dopo l’intervento dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Venezia, le sanzioni per il mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
“Nove italiani su 10 sono favorevoli al divieto dell’allevamento intensivo degli animali in gabbia. Eppure, questa pratica anacronistica, barbara e crudele, oltre a essere diffusissima nel nostro Paese, non riguarda soltanto le galline, ma anche conigli, oche, quaglie, scrofe e vitelli. Come membri attivi della Campagna “End the Cage Age”, ancora una volta chiediamo lo stop all’allevamento intensivo degli animali in gabbia in Italia. Già tanti gli esempi virtuosi di Stati, come la Slovenia, impegnatisi a vietare la macabra usanza entro i prossimi anni. Anche lo Stivale può fare di più, attraverso il sostegno agli allevatori pronti a virare verso sistemi zootecnici sostenibili. Speriamo che il Governo Meloni voglia studiare strumenti legislativi utili a una simile transizione, così da tutelare il Made in Italy di qualità“, commenta Chiara Caprio, Responsabile Relazioni Istituzionali di Essere Animali.
L’articolo Essere Animali: “Ecco come vivono le galline ovaiole” proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.