ROMA – Alcuni scatti in giacca e cravatta, poi cancellati, e la scritta “Free”: “Libero”. Così il trapper Shiva ha commentato la sentenza dei giudici della Corte d’appello di Milano che questa mattina hanno revocato i domiciliari e imposto l’obbligo di firma due volte alla settimana. Lo scorso luglio il 25enne, al secolo Andrea Arrigoni, era stato condannato a 6 anni e 6 mesi con l’accusa di tentato omicidio, porto abusivo di armi e ricettazione. Come riporta SkyTg24, dopo “un anno e mezzo di custodia cautelare, e solo quando la sentenza diventerà irrevocabile, il rapper potrà essere libero e sconterà il resto della pena con l’affidamento in prova”.
L’AGGRESSIONE
Shiva – diventato papà per la prima volta a fine 2023 – era presente durante una sparatoria tra rapper avvenuta a Settimo Milanese nello stesso anno. Secondo la ricostruzione fatta di quei momenti, Arrigoni avrebbe colpito due ‘avversari’ della crew rivale, quella di Rondo Da Sosa, al termine di una loro aggressione. I due giovani sarebbero stati feriti alle gambe. I legali del trapper, infatti, hanno sempre sostenuto la tesi della legittima difesa.
Come si nota nel video rilasciato dalle forze dell’ordine dopo i fatti, i due ragazzi erano fuggiti alla vista della pistola.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it