ROMA – “Chi ripete ossessivamente che l’Italia dovrebbe scegliere tra Europa e USA lo fa strumentalmente, per ragioni di polemica domestica o perché non si è accorto che la campagna elettorale americana è finita, dando a Donald Trump – piaccia o no – il mandato di governare e di conseguenza ai partner occidentali di fare i conti con questa America”.
Lo afferma la premier Giorgia Meloni parlando in Senato nel corso delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 20 e del 21 marzo.
“Chi per ragioni diverse alimenta una narrazione diversa, tentando di scavare un solco tra le due sponde dell’Atlantico, non fa che indebolire l’intero Occidente, a beneficio di ben altri attori. Noi crediamo che l’Italia debba spendere le sue energie per costruire ponti, non per scavare solchi”, aggiunge la premier.
“SOSTEGNO ALL’UCRAINA MAI STATO IN DISCUSSIONE”
“Il sostegno all’Ucraina non è mai stato in discussione. La nostra ferma e totale condanna della brutale aggressione all’Ucraina, così come il nostro sostegno al popolo ucraino, non sono mai stati in discussione, fin da quella terribile notte del 24 febbraio 2022 che ha scioccato il mondo. Ero allora la leader dell’unico partito all’opposizione del governo Draghi. Stavo per volare ad un convegno proprio negli Stati Uniti quando arrivarono le prime notizie dell’invasione russa”, dice ancora la premier Meloni, che ricorda: “Chiamai l’Ambasciatore ucraino per manifestargli la nostra vicinanza, sentii Mario Draghi per assicurargli il sostegno di Fratelli d’Italia e poi partii per gli Stati Uniti, ribadendo anche da lì la fermissima condanna dell’attacco su larga scala contro Kiev. Scegliemmo allora da che parte stare, con chiarezza, condannando duramente un’aggressione militare che metteva a rischio le fondamenta stesse del diritto internazionale, e dando il massimo sostegno al popolo ucraino, che stava ricordando al mondo come la libertà fosse la cosa più preziosa della quale ogni essere umano dispone, e cosa fosse l’amor di Patria. Lo facemmo senza tentennamenti, perché ci sono momenti nei quali, inevitabilmente, i leader si distinguono dai follower, e chi ha a cuore l’interesse nazionale non lo baratta per una manciata di voti facili”.
“INVIO TRUPPE ITALIANE MAI STATO ALL’ORDINE DEL GIORNO”
“Ancora una volta sarò chiara, anche davanti a quest’Aula: l’invio di truppe italiane in Ucraina è un tema che non è mai stato all’ordine del giorno, così come riteniamo che l’invio di truppe europee – proposto in prima battuta da Regno Unito e Francia – sia un’opzione molto complessa, rischiosa e poco efficace”.
“CRESCE CONSENSO PER PROPOSTA ARTICOLO 5 NATO”
“La proposta che io ho formulato ai nostri partner europei e occidentali prevede l’attivazione di garanzie di sicurezza, tra l’Ucraina e le Nazioni che intendono sottoscriverle, sul modello del meccanismo previsto dall’articolo 5 del Trattato NATO, senza che questo implichi necessariamente l’adesione di Kiev all’Alleanza Atlantica”.
“E, vista la confusione che si è fatta anche su questo, ricordo che i termini dell’art. 5 del Trattato NATO non prevedono, come si dice, l’automatica entrata in guerra in caso di aggressione di uno Stato membro. Prevedono l’assistenza alla Nazione aggredita con l’azione che si reputa più necessaria. Il ricorso all’uso della forza è una delle opzioni possibili, ma non è l’unica opzione possibile. E il meccanismo che immaginiamo non sarebbe ovviamente a senso unico, ma permetterebbe alle Nazioni che intendono sottoscrivere le garanzie di poter contare anche sull’Ucraina in chiave difensiva, e oggi l’Ucraina possiede uno degli eserciti più solidi dell’intero continente. È una proposta che noi reputiamo molto seria, e sulla quale sto riscontrando un consenso crescente. E sarebbe, dal nostro punto di vista, decisamente meno complessa, meno dispendiosa e più efficace delle altre proposte attualmente in campo”, aggiunge Meloni.
“PILASTRO EUROPEO NATO OBIETTIVO IMPROCRASTINABILE”
“Abbiamo sempre creduto nell’obiettivo – ambizioso ma ormai improcrastinabile – di costruire quel solido pilastro europeo della NATO di cui parliamo da molto tempo e che deve affiancarsi al pilastro nordamericano, in un’ottica di complementarità strategica. Posizione che portiamo avanti da sempre, e che l’attuale maggioranza di governo ha consacrato anche nel programma con il quale si è presentata agli italiani”.
“Sono scelte difficili, colleghi, certo. Ma è il nostro lavoro. Mettere il destino degli italiani prima del nostro, la coscienza prima dei sondaggi, ciò che è necessario prima di ciò che è conveniente. Particolarmente in un tempo come questo, quando ogni errore dettato dalla superficialità, dalla demagogia o dall’interesse di parte potrebbe presentare alla Nazione un conto molto salato da pagar”, aggiunge Meloni.
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