NAPOLI – La rete Napoli per la Palestina si è riunita, in largo Berlinguer, per chiedere di “fermare il massacro in Palestina”. “Scendiamo in piazza – spiegano – perché non possiamo rimanere indifferenti di fronte al genocidio. Scendiamo in piazza perché l’oppressione e la violenza che il popolo palestinese saranno esportati e utilizzati contro tutte le comunità indigene, nere e marginalizzate nel mondo. Scendiamo in piazza perché non possiamo permettere che Israele e gli Stati Uniti continuino impunemente a uccidere le nostre famiglie”.
“Oltre 412 uccisi in meno di 24 ore nella Striscia di Gaza – denunciano gli attivisti di Napoli per la Palestina -. Questa notte Israele ha ancora una volta violato il cessate il fuoco, perpetrando un massacro di civili nel totale silenzio dei media italiani e occidentali. Un massacro che avviene con il sostegno diretto degli Stati Uniti, che continuano a sponsorizzare gli attacchi contro il Libano, la Palestina, la Siria e lo Yemen. Dal primo giorno di cessate il fuoco, Israele ha violato ripetutamente gli accordi a danno del popolo palestinese. Israele ha chiuso i valichi, impedendo il passaggio di aiuti essenziali; Israele ha bloccato l’ingresso di case mobili e macchinari utili a rimuovere le macerie; Israele ha promosso un piano di pulizia etnica, apertamente sostenuto dagli Stati Uniti”.
Oggi, spiegano ancora, “il governo italiano e le sue istituzioni si rivelano ancora una volta complici del genocidio, utilizzando i nostri porti, i nostri spazi aerei e le armi prodotte nel nostro Paese per contribuire all’uccisione e all’oppressione del popolo palestinese. I leader israeliani di estrema destra, intanto, festeggiano il massacro, promettendo bombardamenti sempre più violenti nella Striscia di Gaza”.
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