ROMA – Adesso è ufficiale. La candidatura di Luca Pancalli annunciata oggi dà il via alla corsa per la successione di Giovanni Malagò alla guida del Coni: il nome del presidente uscente del Cip si va ad aggiungere a quelli già ufficializzati di Luciano Buonfiglio, presidente della Fick, e di Ettore Thermes, imprenditore ed ex windsurfista e militare, oltre al presidente della Fiv, Francesco Ettorre. Tra le ipotesi circolate finora ci sono anche quelle di Franco Carraro e Gianni Petrucci, due nomi forti della famiglia sportiva italiana ma che, per legge, non sono ricandidabili. La norma, infatti, è la stessa che impedisce la possibilità di un nuovo mandato per Malagò: “Il presidente e i membri degli organi direttivi (di Coni, Cip e Federazioni, ndr) restano in carica quattro anni e non possono svolgere più di tre mandati”, recita l’articolo 2 della legge n.8 dell’11 gennaio 2018. E dato che il provvedimento non fa riferimento alla consecutività dei mandati ma al loro numero totale, si tratta di un limite già superato sia da Carraro che da Petrucci, che ne hanno alle spalle rispettivamente tre e quattro. Malagò, quindi, è al momento a tutti gli effetti il convitato di pietra della competizione: nonostante gli sforzi finora vani, l’attuale numero uno del Coni non considererebbe infatti ancora archiviata la possibilità di ottenere dal Governo una proroga ad hoc sul limite dei tre mandati per scavallare almeno i Giochi invernali di Milano-Cortina.
Una moral suasion nei confronti di Abodi e della premier Giorgia Meloni che, a quanto si apprende, passerebbe per il partito romano di Fratelli d’Italia e per il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Malagò, storicamente sostenuto dal centrosinistra, sarebbe infatti disposto ad appoggiare la candidatura al Coni Lazio di Alessandro Cochi, storico dirigente di Fdi e membro della segreteria dell’assessorato allo Sport della Regione Lazio (posizione che lo renderebbe inviso ad alcune Federazioni), che può contare già da tempo sul supporto di alcuni pezzi del Partito democratico capitolino. Una proposta che comunque non avrebbe fatto breccia nell’esecutivo e nella maggioranza, dove però, a quanto trapela, starebbe prendendo piede una clamorosa suggestione: concedere la proroga al presidente del Comitato Olimpico a fronte della sua disponibilità a candidarsi a sindaco di Roma – finora sempre negata – e sfidare Roberto Gualtieri alle prossime comunali in veste di civico, ma con l’appoggio del centrodestra.
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