(Adnkronos) – Mentre continua a salire il bilancio dei raid aerei di ieri, nuovi attacchi da parte di Israele sono in corso in diverse parti della Striscia di Gaza oggi, mercoledì 19 marzo. La difesa civile dell’enclave afferma che 13 persone sono state uccise negli attacchi durante la notte.
Sono stati segnalati attacchi da parte di aerei israeliani nei pressi di Khan Younis, nel sud di Gaza, nonché in diverse aree a sud di Gaza City, vicino all’estremità settentrionale della Striscia. Quds news, organo di informazione legato ad Hamas, afferma intanto che il bilancio delle vittime dell’offensiva israeliana di martedì è salito a 429. In precedenza, le autorità sanitarie controllate da Hamas avevano indicato un bilancio di 408 morti. Nessuna delle due cifre può essere confermata. Non ci sono commenti da parte dell’esercito israeliano. I funzionari israeliani hanno dichiarato martedì che l’esercito stava sparando solo contro obiettivi terroristici.
La tregua tra Israele e Hamas si è drammaticamente rotta ieri. “I resoconti e le immagini che emergono dalla Striscia di Gaza in seguito agli attacchi di oggi (martedì, ndr) sono più che terribili – ha dichiarato in una nota Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef – Secondo le notizie, centinaia di persone sono state uccise, tra cui più di 130 bambini, il che rappresenta il più alto numero di bambini morti in un solo giorno nell’ultimo anno. Alcuni degli attacchi hanno colpito rifugi di fortuna con bambini e famiglie che dormivano, ricordando ancora una volta che a Gaza nessun luogo è sicuro”.
“Andranno avanti, ma solo sotto il fuoco, i negoziati” per un accordo sulla Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un discorso alla nazione dopo la serie di attacchi aerei. ”Andremo avanti, non ci fermeremo davanti a nulla – ha detto Netanyahu – raggiungeremo gli obiettivi della nostra guerra, molti sono già stati raggiunti”. ”La pressione militare è la condizione per il rilascio degli ostaggi”, ha sottolineato, aggiungendo che ”non è finita la campagna” militare contro Hamas e ”stiamo vincendo la guerra”.
Hamas dal canto suo ha affermato che Netanyahu, con la sua decisione di “riprendere la guerra”, “ha condannato a morte gli ostaggi” che si trovano ancora a Gaza. “Netanyahu e il suo governo estremista hanno deciso di sabotare l’accordo di cessate il fuoco – ha affermato il movimento in una nota – La decisione di Netanyahu di riprendere la guerra è la decisione di sacrificare i prigionieri dell’occupazione e di imporre loro la condanna a morte”. Hamas ha denunciato poi che il premier israeliano continua a usare la guerra a Gaza come “una scialuppa di salvataggio” per distrarre dalla crisi politica interna.