È necessario applicare la Strategia Forestale Nazionale, approvata ormai tre anni fa. L’appello arriva da Confagricoltura a ridosso della Giornata Internazionale delle Foreste del 21 marzo. Il tema del 2025 è “Foreste e Cibi”.
Obiettivo della Strategia è permettere al Paese di avere foreste estese e resilienti, ricche di biodiversità, strumenti contro il cambiamento climatico, capaci di offrire prodotti rinnovabili e sociali ed economici per le comunità rurali e montane, trasformando i boschi in elementi cruciali per la politica del Paese.
Il nostro Paese ha registrato una crescita del proprio patrimonio forestale con 12 milioni di ettari di boschi. Ettari che però spesso sono lasciati in uno stato di abbandono. Con 80.000 imprese agroforestali che impiegano oltre 500.000 lavoratori, si tratta del secondo comparto per importanza nell’industria manifatturiera italiana. Il saldo commerciale positivo che supera i 40 miliardi di euro. Il settore ha ampi margini di crescita infatti il fabbisogno nazionale di legname ammonta a 53 milioni di metri cubi, ma solo 15 milioni provengono da risorse interne.
L’Italia, ricorda Confagricoltura, è la prima importatrice europea di legname per l’industria, la prima al mondo di legna da ardere e la quarta per cippato e scarti di legno.
“Il settore presenta numeri così importanti che sembra davvero un paradosso questo massivo ricorso all’importazione di legname – commenta Enrico Allasia, presidente della Federazione Nazionale Risorse Boschive e Coltivazioni Legnose di Confagricoltura –. In Italia il prelievo di legname è fermo al 30% l’anno, rispetto a una media europea che supera il 60%. Abbiamo bisogno di valorizzare i boschi non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico”.
“Se vogliamo dare un futuro al comparto – aggiunge Allasia – si deve intervenire con l’applicazione della Strategia Nazionale Forestale, con interventi di semplificazione burocratica e con l’allentamento dei vincoli sulle opere infrastrutturali, fondamentali per l’attività d’impresa”.
Negli ultimi 50 anni le foreste in Italia sono raddoppiate, ma non per una strategia pianificata, bensì per la mancata valorizzazione delle aree rurali e montane. Questo ha ridotto la deforestazione, ma ha anche aumentato il rischio di incendi e frane.
“Avere una strategia nazionale e un comparto produttivo adeguatamente sostenuto- ricorda Confagricoltura- vuol dire anche avere un patrimonio boschivo curato e in sicurezza e quindi un territorio con rischio idrogeologico ridotto. Bisogna infatti ricordare che le attività di manutenzione delle foreste nazionali sono svolte dalle aziende agricole con proprie risorse.”
la giornata sarà celebrata a Roma dalla Fao all’interno del Parco di Villa Doria Pamphilj. Dopo la cerimonia, un percorso educativo interattivo offrirà a circa 300 studenti delle scuole italiane e internazionali, un’opportunità unica per scoprire il valore delle foreste nel nostro sistema alimentare.
@FAO celebrerà il 21 Marzo la #GiornataInternazionaledelleForeste 2025 con una serie di eventi speciali a Roma, nei giardini di Villa Doria Pamphilj. #FAO #ForestDay
Scopri di piùhttps://t.co/TX6FcCYO07
— UNRIC Italia (@UNRIC_Italia) March 18, 2025
L’Ispra ha lanciato un allarme sulla vulnerabilità delle nostre foreste. Indicatori come il livello di defogliazione della chioma delle specie forestali che attesta l’impatto degli inquinanti atmosferici.
La Giornata Internazionale delle #Foreste del 21 marzo è dedicata al ruolo fondamentale delle foreste per cibo, medicine e sostentamento umano.
I dati ISPRA mostrano, però, segnali preoccupanti sulla crescente vulnerabilità delle nostre foreste. https://t.co/bUs8JW4HRr pic.twitter.com/xAZz6hJ1Sl
— ISPRA – Ist. Sup. Protezione e Ricerca Ambientale (@ISPRA_Press) March 19, 2025
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