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Ambulanze colpite a Gaza, Idf ammette: “Avevano luci d’emergenza accese”

(Adnkronos) – Le ambulanze della Mezzaluna Rossa palestinese, colpite dai militari israeliani avevano le luci accese e non spente, come inizialmente affermato dalle Idf. E’ quanto emerge dai risultati preliminari di una indagine avviata dalle Forze di difesa israeliane sugli eventi avvenuti due settimane fa a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro un convoglio di ambulanze dopo averlo erroneamente identificato come una minaccia. Nell’attacco sono stati uccisi 14 soccorritori. 

Le Idf hanno quindi spiegato che la precedente dichiarazione secondo cui le ambulanze avevano le luci spente si basava sulla testimonianza dei soldati israeliani coinvolti. Le riprese video, pubblicate oggi dal New York Times, hanno mostrato che le ambulanze erano chiaramente identificabili e avevano le luci accese. 

Quanto accaduto nel quartiere Tel Sultan di Rafah è stato investigato dal capo del Comando meridionale delle Idf, il maggiore generale Yaniv Asor, e sarà presentato domani al capo di stato maggiore, il tenente generale Eyal Zamir. 

 

I colpi, rivela l’indagine dell’Idf, non sono stati sparati a una distanza ravvicinata. I militari israeliani, viene sottolineato nell’indagine preliminare, non hanno quindi condotto alcuna esecuzione. Nella ricostruzione fornita dall’Idf si legge che, dopo la sparatoria un vice comandante di battaglione insieme alle sue truppe ha raccolto i corpi delle vittime in un unico punto, li ha coperti di sabbia e ha contrassegnato il luogo della sepoltura. L’esercito israeliano afferma che seppellire i corpi è una pratica approvata e regolare durante i combattimenti nella Striscia di Gaza per impedire che cani selvatici e altri animali mangino i cadaveri. L’Idf ha, quindi, spiegato di aver notificato all’Onu il luogo di sepoltura affinché venissero a prenderli. 

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