ROMA – Dalla cooperativa di donne che essiccano il pesce alle startup di innovazione: imprese protagoniste del podcast “Social”, realizzato dall’organizzazione italiana Cisv per approfondire la conoscenza del Senegal, un Paese giovane e dalle mille sfumature.
La proposta è un racconto corale, fatto per scoprire i concetti e le pratiche di impresa sociale, economia circolare ed agroecologia. Nell’ascolto, sottolineano i responsabili di Cisv, acronimo per Comunità impegno servizio volontariato, fondata nel 1961 a Torino e tuttora attiva in Italia e in 12 Paesi del mondo, dall’Africa all’America Latina, “si scoprirà quanto un progetto di cooperazione internazionale può aiutare a sostenere chi sceglie di produrre beni, alimenti e servizi con attenzione particolare all’impatto sociale, ambientale ed economico sulla propria comunità”.
In una nota di presentazione del podcast si evidenzia: “Ogni episodio accompagna chi ascolta alla scoperta dell’importantissimo lavoro di ben 200 imprese sociali e delle organizzazioni locali ed italiane che le sostengono da un punto di vista formativo, legislativo e di posizionamento sul mercato”.
Le interviste, registrate tra Torino e Saint Louis, una città in riva all’Atlantico, lasciano che siano i protagonisti del progetto a raccontare la scelta di chi immagina un’economia diversa. “Creare un’impresa sociale significa mettere l’umanità e la propria comunità al centro delle proprie preoccupazioni” sottolinea Mohamedine Diop di Caper, partner locale, coinvolto in Provives, iniziativa di cooperazione che interessa anche le regioni di Dakar, Thiès e Louga. “L’impegno è ridurre la frattura sociale che esiste nelle società e tra le diverse comunità e che è nata da una promozione esagerata dell’impresa capitalistica”.Le imprese di Provives sono specializzate in molti ambiti, dal riciclaggio della plastica alla trasformazione di alimenti, passando per la confezione di abiti, arrivando fino alla produzione artistica con materiali considerati un tempo di scarto. “L’economia circolare si presenta come una via più sostenibile che punta alla gestione sobria ed efficace delle risorse” racconta Ahmed Gheì, dell’ong senegalese Espere. “Il principio generale è quello di passare da un modello classico di economia lineare a un modello circolare che sfrutta meglio le risorse e valorizza i rifiuti per riportarli in un nuovo ciclo produttivo”.
La terza puntata del podcast si concentra sull’agroecologia, quell’insieme di teorie, pratiche e movimenti sociali che ispirano le comunità rurali che vogliono invertire la rotta di un’agricoltura dannosa per gli ecosistemi e per la salute. “Come organizzazione contadina ci occupiamo di sostenere le aziende familiari agricole che consideriamo come imprese sociali” riferisce Malik Sow in rappresentanza della Federazioni delle associazioni contadine di Louga, un altro partner locale. “Queste aziende si occupano di conservare le risorse naturali, di riforestare, fertilizzare il suolo e prendersi cura di fauna e flora”.
Gli autori del podcast sottolineano: “Senza la pretesa di essere esaustivi ma piuttosto quella di incuriosire, si racconta uno spaccato di Senegal poco narrato e poco noto, con l’obiettivo di rendere la conoscenza su questo contesto più ampia ed approfondita; chi lavora a favore di un’economia più giusta con le persone e con gli ecosistemi lo fa per la propria comunità in primis ma a beneficiarne è tutto il pianeta”.Secondo Marta Buzzatti, presidente di Cisv, “l’idea di registrare una serie di podcast per raccontare le attività del progetto Provives in Senegal è nata pensando a quale fosse il mezzo più adeguato per rappresentare la collegialità dei partners che contribuiscono a realizzare il progetto e farlo nella maniera più democratica possibile”. La responsabile continua: “Le voci dal campo, delle organizzazione e delle persone, emergono in maniera piena, ognuna evidenziando un aspetto del progetto e una tematica, sviluppati secondo le proprie competenze, ma anche integrandosi armoniosamente le une con le altre”.
Si tratta allora di “un lavoro corale, che per di più risponde bene sia alle esigenze e possibilità di comunicazione in loco, sia al ormai non più nuovo ma sicuramente attualissimo ampliarsi della modalità di informazione che passa per l’ ascolto”. E ancora: “È un esperimento perfettamente riuscito, per Cisv il primo, di cui siamo molto orgogliosi, grazie anche a tutte le persone che hanno prestato con passione e competenza la propria voce; sicuramente da ripetere per i nuovi progetti in programmazione”.
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