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Salute, il cavallo nell’approccio ai disturbi neuromotori

Gli studenti di Scienze e tecniche della attività motorie preventive di Unipg, a Perugia, si sono confrontati con i tecnici della Fise Umbria e con altri addetti ai lavori per analizzare le potenzialità degli interventi assistiti con il cavallo nell’approccio ai disturbi neuromotori

A Perugia, presso la sede del Coni, oltre cinquanta studenti hanno preso parte alla conferenza ‘Disturbi neuromotori: le potenzialità degli interventi assistiti con il cavallo’.

L’iniziativa è stata organizzata dal corso di laurea in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate dell’Università degli studi di Perugia, in collaborazione con la Fise (Federazione italiana sport equestri) Umbria e con il patrocinio di Sport e Salute nazionale, Coni Umbria e Cip Umbria.

I ragazzi hanno mostrato molto interesse verso gli argomenti trattati dalle relatrici, la psichiatra Stefania Cerino, presenza costante in tanti progetti e iniziative della Fise Umbria, e Sabina Carbonetti, fisioterapista della squadra paralimpica a Londra 2012. Tra i presenti anche il consigliere federale Grazia Basano e la presidente della Fise Umbria, Mirella Bianconi.

“La riabilitazioneha sottolineato Mirella Bianconiè una branca anche dell‘equitazione. Sono momenti molto caldi, se ne parla tanto, se ne parla a 360 gradi, ma soprattutto si parla di riabilitazione e di inclusione, che vanno un po’ a braccetto. Oggi, parlando di riabilitazione equestre, si parla anche di riabilitazione fatta nei centri epici, dove chi pratica questa riabilitazione, incontra anche altri ragazzi più fortunati e con meno problemi”.

“Perciòha aggiunto la presidente Fise Umbria, Mirella Bianconi ben venga una riabilitazione, se parliamo anche di inclusione. La riabilitazione equestre è molto importante, perché permette veramente a tantissime persone di vivere un momento diverso, ma soprattutto trarne un beneficio”.

“Il beneficioha spiegato Mirella Bianconi è quello di stare a contatto con la natura, stare a contatto con un cavallo, salirci sopra, o anche semplicemente spazzolarlo. In questo modo si provano sensazioni e stimoli, che poi sono provati anche scientificamente, da cui traggono, in un percorso costruito apposta per chi ne ha bisogno, un beneficio finale”.

“Questi ragazzi – ha ricordato Mirella Bianconi stanno arrivando alla fine di Scienze Motorie e saranno coloro che poi hanno scelto di poter lavorare anche tramite cavallo. È stato affrontato l‘autismo, come muoversi in quelle situazioni, il Parkinson, problemi di schiena, problemi anche caratteriali. I ragazzi che hanno questi problemi poi possono trovare dei risultati o sentirsi anche più accettati tramite l’equitazione”.

“Non ci dimentichiamoha concluso Mirella Bianconi che noi abbiamo Sara Morganti, campionessa olimpica, purtroppo con una sclerosi anche abbastanza grave”.

Si è parlato di morbo di Parkinson, sclerosi multipla, paralisi cerebrali infantili e di come gli interventi assistiti con il cavallo possano essere di grande supporto alle terapie tradizionali.

La soddisfazione nelle parole della professoressa Antonella Piccotti, promotrice dell’iniziativa: “Ritengo che iniziative come questa siano fondamentali per arricchire il bagaglio culturale degli studenti magistrali del nostro corso di laurea, che si troveranno presto inseriti nel mondo del lavoro”.

“Non bastano – ha riferito ancora la professoressa le conoscenze, anche le più aggiornate ed avanzate su ‘cosa fare’, se queste non vengono integrate da indispensabili abilità e competenze applicativo-pratiche, cioè ‘come fare’”.

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