VENEZIA – Non poteva esserci location più adatta del Vinitaly: stamattina a Verona è stato dato il kick-off al progetto di un’associazione nazionale che collegherà le diverse aziende agricole e cantine che hanno sviluppato connessioni tra la loro produzione vinicola e importanti siti archeologici del territorio. L’idea è nata nel quadro delle attività di valorizzazione della Villa romana dei Mosaici di Negrar, nel cuore della Valpolicella, dove sotto i vigneti è venuto alla luce un magnifico pavimento a mosaico romano e si sta lavorando per completare il prezioso ritrovamento archeologico. In quel territorio ci sono due aziende, la Franchini Vini e l’azienda agricola Benedetti “LaVilla”, che hanno dato vita a uno dei vini italiani più celebri al mondo, l’Amarone, legandone l’origine alla storia del territorio.
LA FINTA MONETA ROMANA DA GRATTARE
Proprio a Negrar, poi, si sono escogitate ingegnose soluzioni, sotto il profilo della comunicazione, come la possibilità di grattare l’etichetta con una finta moneta romana agganciata alla bottiglia scoprendo così il mosaico, quasi uno scavo simulato: una sorta di gratta e vinci archeologico, che ha portato un incremento delle vendite di vino, supportando allo stesso tempo la prosecuzione delle ricerche e la gestione del sito archeologico, che vede coinvolte le stesse aziende agricole.
All’appuntamento hanno partecipato il presidente del Veneto Regione Luca Zaia, i soprintendenti Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per Venezia, Belluno, Padova e Treviso e di Verona, Vicenza e Rovigo, Vincenzo Tinè e Andrea Rosignoli, Giuliano Volpe dell’Università di Bari, Giuliano Franchini di Franchini Agricola, Roberto Corciulo e Cristiano Tiussi per Fondazione Aquileia. “Le Soprintendenze hanno un ruolo fondamentale nel preservare e valorizzare il nostro territorio e le sue eccellenze. Questo deve legarsi però con la spinta e la volontà dei nostri imprenditori di contribuire a sviluppare progetti che siano in linea con la storia del nostro Veneto”, ha detto Zaia.
IL PROSECCO ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
E sempre al Vinitaly oggi è stata presentata l’etichetta che arricchirà le bottiglie di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg all’82esima Mostra del Cinema di Venezia: una gondola in primo piano, e sullo sfondo lo skyline di Venezia. Tra i toni dell’oro e del blu, senza dimenticare il rosso che richiama il red carpet, un tributo alle stelle del cinema. “Il Prosecco Docg sarà di nuovo attore protagonista alla Mostra del Cinema di Venezia, anzi, per il secondo anno consecutivo sarà l’unica bollicina con cui brinderanno le grandi star mondiali- sottolinea Zaia- le bottiglie e i calici del Prosecco Docg verranno riprese anche quest’anno da oltre 3.000 giornalisti di tutto il mondo al fianco delle stelle del cinema internazionale, promuovendo l’anima e i sapori delle colline venete. Per noi è una conquista importante, dopo decenni di monopolio dei vini francesi sui red carpet di Venezia, e questa etichetta suggella nel modo migliore la collaborazione tra Consorzio di tutela e Mostra del Cinema. E’ molto di più però, è un messaggio di valorizzazione del territorio, un modo per portare la nostra cultura enologica oltre i confini regionali, è un modo per raccontare le nostre colline e la passione di chi ha reso il paesaggio un patrimonio dell’Umanità”.
A Vinitaly, l’attore Giorgio Pasotti, ambassador del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, ha annunciato la prossima lavorazione di un film su Eugenio Monti, mentre lo chef Tino Vettorello, punto di riferimento da 15 anni della Mostra d’arte cinematografica di Venezia e ambasciatore nel mondo della cucina italiana e della tradizione veneta, ha proposto un suo piatto intitolato “L’ostrica in bolla”, che entrerà nel menù del ristorante Terrazza Biennale durante il Festival: ostrica su crema di limone con gelatina di Prosecco Docg, salicornia, polvere di lampone.
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