SUCEAVA (Romania), 14 apr. – “Restrizioni ingiuste da parte di individui con automatismi sovietici”: George Simion, candidato conservatore dell’Alleanza per l’unione dei romeni (Aur), uno dei favoriti alle presidenziali del 4 maggio, ha definito in questi termini la scelta di Ucraina e Moldavia di dichiararlo “persona non grata”.
All’origine della decisione ci sono le sue dichiarazioni in favore di un’espansione del territorio sotto la sovranità di Bucarest, con l’idea di recuperare territori controllati nelle due repubbliche vicine prima della Seconda guerra mondiale e dell’avanzata dell’Armata rossa del 1944.
Trentotto anni, ammiratore sul piano politico di Giorgia Meloni, tanto da definirla “un modello”, Simion si è fatto fotografare con la presidente del Consiglio italiano in occasione della manifestazione Areju, nel dicembre scorso. In questi giorni ha fatto invece parlare di sé per aver detto di essere l’unico in grado di garantire la permanenza futura delle truppe degli Stati Uniti in Romania. Una capacità, la sua, che sarebbe frutto dell’affinità ideologica con il presidente Donald Trump e il movimento “Make America Great Again” (Maga).
In Romania si torna a votare dopo le presidenziali del novembre 2024, annullate per presunte “ingerenze straniere” che avrebbero favorito Calin Georgescu, candidato nazionalista e anti-Nato, un outsider rispetto ai partiti che hanno governato a Bucarest negli ultimi 35 anni. Secondo Simion, la decisione della Corte costituzionale sulla cancellazione è stata “un golpe contro la democrazia”.
L’annullamento, stando al candidato, avrebbe incrinato o complicato i rapporti tra gli Stati Uniti e la Romania, che dal 2003 è un Paese membro della Nato e ospita truppe e basi dell’Alleanza atlantica.Il partito di Simion è nato da un movimento “no vax” al tempo della pandemia di Covid-19. A sostenerlo, secondo alcuni analisti, sono anche lavoratori della diaspora all’estero, giovani e gruppi sociali che vedono un peggioramento nelle proprie condizioni di vita.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it