ROMA – “L’Italia è tra gli ultimi grandi paesi occidentali nella classifica di Reporters sans frontières (Rsf) per la libertà di stampa stilata net 2024. Al 46esimo posto, è passata da una situazione ‘abbastanza buona’ ad una situazione definita ‘problematica’.
“Sotto il governo Meloni, osserviamo un netto peggioramento della situazione della stampa nel paese, dovuto all’aggravarsi dei problemi strutturali di natura politica, economica e legale che i media devono quotidianamente affrontare. Restiamo, inoltre, estremamente preoccupati per il misterioso ‘caso Paragon’ ed esortiamo le autorità a rivelare l’identità di chi ha spiato il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato”. Lo denuncia Vincenzo Vita, di Articolo 21, leggendo un’anticipazione del rapporto di RSF che sarà pubblicato a maggio, durante un’iniziativa sulla Rai con tutti i leader delle opposizioni.Poi: “Con l’adozione di una serie di leggi restrittive, il governo Meloni continua ad insidiare la libertà di stampa: la cosiddetta ‘legge bavaglio’, adottata recentemente, o ancora il tentativo di attaccare il principio della segretezza delle fonti giornalistiche per alcune società pubbliche, come la Rai, con il ddl Sicurezza, oltre alla normalizzazione delle querele temerarie, con richieste di risarcimento esorbitanti per i giornalisti professionisti e indipendenti. Assistiamo, inoltre, con sgomento, alla progressiva trasformazione della Rai in una sorta di ‘TeleMeloni’: allora che lindipendenza del servizio radiotelevisivo pubblico è cruciale per la democrazia, e dovrebbe essere sempre garantita dallo Stato e dalle sue istituzioni l’attuale governo continua ad interferire nelle sue scelte editoriali mettendone a repentaglio l’autonomia e la libertà”.
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