ROMA – Altro che giocattoli, i mattoncini di plastica sono i nuovi lingotti d’oro: al tempo della crisi economica mondiale i set Lego sono ormai l’unico vero bene rifugio dei risparmiatori. Volano sul mercato come se fossero opere d’arte, azioni blue chip o criptovalute. Pezzi da collezione, venduti a migliaia di dollari. E dove c’è valore c’è crimine, come racconta il New York Times.Il business è florido. La scarsità programmata dei set – di solito in vendita per appena due anni – gonfia i prezzi sul mercato secondario, dove anche un castello o un T-rex possono arrivare a valere più di un Rolex usato. A certificare il trend ci pensa il sito BrickEconomy, che monitora ogni oscillazione con la stessa foga di un trader di Wall Street.C’è ovviamente chi ci campa: Shane O’Farrell, ex nostalgico irlandese trapiantato in USA, oggi guru degli investimenti Lego su YouTube, ha chiuso il 2023 con mezzo milione di dollari in vendite. “È come vendere gioielli o carte Pokémon”, dice.
Il lato oscuro dello stesso fenomeno è il cosiddetto “Lego nero”, il mercato parallelo che si nutre di collezionisti poco schizzinosi. Gente che, come dice il criminologo Read Hayes, “non si fa problemi a comprare set rubati, purché siano rari”.
Prendete lo Spider-Man Lego del Comic-Con 2013, una statuetta alta meno di 4 centimetri: è stato venduto per la modica cifra di 16.846 dollari. Va a ruba, in tutti i sensi. Negli Stati Uniti, le incursioni nei negozi specializzati sono ormai routine. A Berkeley, i ladri sono entrati da “Five Little Monkeys” e si sono portati via 7.000 dollari in mattoncini. In California, la polizia ha recuperato 200 set rubati dopo un blitz in una fumetteria. Il bottino in un altro colpo ha superato i 100.000 dollari.
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