IL PONTEFICE DELLE “PERIFERIE”
Nel giorno della scomparsa di Francesco, sottolinea: “E’ stato il pontefice delle periferie e ha dato voce a chi non ha voce; per lui le periferie erano il ‘locus’ per eccellenza della missione, il suo centro”.
Secondo padre Albanese, “è importante sottolineare che tutto questo aveva un sano fondamento evangelico perché Gesù iniziò la sua missione in periferia, in Galilea”.
“VOCE FUORI DAL CORO, CON UNA VISIONE UNIVERSALE”
Il missionario-direttore continua: “È evidente che papa Francesco era una voce fuori dal coro; è stato l’unico ad avere una visione universale, contrastando la logica degli imperi e restando fedele a un concetto di fraternità universale, che va oltre l’aspetto della comunicazione”. Padre Albanese sottolinea: “‘Siamo tutti fratelli’ lo diceva non solo ai cattolici ma anche a chi era fuori dalle mura, e diceva anche ‘siamo tutti nella stessa barca’ e ‘nessuno si salva da solo'”. Una riflessione riguarda anche l’ultimo ospite ricevuto da Francesco, ieri a Santa Marta: il vicepresidente americano James David Vance, promotore di un progetto politico di stampo nazionalistico. “Sono convinto”, dice padre Albanese, “che il papa pregherà anche per la sua conversione, in cielo, da una posizione privilegiata”.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it