LADISPOLI – I ladri se la prendono anche con i defunti. O meglio con il loro luogo di riposo eterno. A finire nel mirino dei malviventi, questa volta, è stata la cornice in rame di un loculo all’interno del cimitero ladispolano. A denunciare sui social la vicenda la figlia del defunto “depredato”: «Oggi ho vissuto uno dei dolori più grandi della mia vita – denuncia la signora Giovanna – Mi sono recata al cimitero di Ladispoli con i miei zii, e davanti alla tomba di mio padre ho trovato l’inimmaginabile: era stata profanata. Il mio cuore si è fermato per un istante, pensavo lo avessero portato via. È un gesto vile, disumano, senza alcun rispetto per chi non c’è più e per chi resta a portarne il ricordo nel cuore». La donna ha sporto denuncia ai carabinieri e suggerisce a chi avesse notato situazioni simili nei loculi dei propri cari di fare lo stesso. POCHE SETTIMANE FA NEL MIRINO LE COLONNINE DI RICARICA DELLE AUTO ELETTRICHE IN ZONA ARTIGIANALE Solo qualche settimana fa la Polizia di Stato aveva incastrato tre soggetti (due uomini e una donna) tutti di Roma accusati d’aver sottratto rame dalle colonnine di ricarica delle auto elettriche. L’indagine lampo era partita dopo l’ultimo assalto alla colonnina Enel di via Berlinguer, nell’area artigianale di Ladispoli. I ladri, come al solito, pensavano di averla fatta franca e hanno fatto rientro nella Capitale come se nulla fosse. Gli agenti del commissariato di via Vilnius guidati dal dirigente, Fabio De Angelis, con l’aiuto anche delle telecamere hanno annotato la targa dell’auto con cui si erano recati in via Berlinguer, una Fiat 500 presa a noleggio, segnalandola alle altre volanti in servizio. La banda così è stata fermata a Roma dai colleghi del commissariato Tuscolano. A quel punto i tre sono stati costretti a fermarsi sottoponendosi alla perquisizione veicolare. All’interno dell’auto noleggiata c’erano ben 16 cavi di rame sottratti agli impianti di Ladispoli. Molto probabilmente avevano effettuato altri colpi nei precedenti giorni ma questo soltanto le indagini potranno confermarlo o meno. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |