ALLUMIERE – A distanza di qualche giorno non si placa l’entusiasmo per la partecipazione dell’Associazione Poeti Allumiere (Apa) alla manifestazione che si è svolta presso la Camera dei Deputati. “È cominciato tutto in un apparente weekend sonnacchioso di fine novembre a cavallo con dicembre – spiega per l’Aoa, la vicepresidente Stefania Cammilletti – di certo non ci saremmo mai aspettati di vivere un’esperienza così coinvolgente e creativa con la partecipazione al “Festival delle Radici”. Un sabato e una domenica totalmente immersi a riscoprire usi, costumi, tradizioni della nostra terra, rendendoli più vivi sotto l’esperta guida di Caterina Pontrandolfo, superba cantante e attrice sopraffina, che è riuscita a tirarci fuori anche i ricordi più lontani della nostra infanzia ,la storia delle nostre famiglie, il canto tipico del territorio. Attraverso le parole sono riaffiorate alla mente conte, filastrocche, canti e racconti; anche gli oggetti di vita quotidiana, gelosamente custoditi negli anni, sono stati utili: ed ecco gli asciugamani del corredo finemente ricamati a mano dalle nostre nonne, il lumino con cui i minatori scendevano in miniera, le antiche foto ingiallite dal tempo, le lettere piene d’amore. Tutto ha contribuito a ricostruire le nostre radici. Questa esperienza ci ha così coinvolto che ci è molto dispiaciuto quando si è conclusa, anche se ci ha dato ulteriore stimolo per continuare la nostra attività di gruppo poetico per la salvaguardia del nostro dialetto e della nostra storia. Siamo stati felici per l’ invito alla giornata conclusiva del Festival delle Radici: esserci ritrovati alla Camera dei Deputati, insieme ai rappresentanti di tutti i Comuni che hanno partecipato, ben 36, con sindaci, scuole e associazioni, ci ha fatto capire di essere stati parte di un grande e importante progetto culturale e sociale, che avrà un seguito con la seconda edizione. Siamo stati premiati con una targa per il “Cuore Civico” dimostrato e grande è stata la nostra soddisfazione. Dopo le foto di rito e uno splendido giro per Roma, abbiamo ripreso la strada di casa. Nell’attesa del treno, forse dettato dall’entusiasmo ancora sentito, è partito il nostro laboratorio di poesia: ne sono uscite queste due ottave, naturalmente in dialetto, che riassumono la giornata e la nostra soddisfazione: Anterpellate da la Caterina, quella che sa cantà e fà l’attrice, semo venute a Roma stamattina tutte cambiate, in giacche co’ camìce. Émo sentito tutta la manfrina fatta dar Festivàl de le Radice. Senza sapello èremo capitate a la Cambera de le Deputate. Nantre dell’APA, tutte emozzionate, mischiate a quelle de arte du’ reggione, co’ le fiarelle belle preparate e ‘n presenza dell’amministrazzione, semo premiate e po’ fottografate da le membre dell’Organizzazzione, e doppo che l’evento adè finito, ‘r gelato de Giolitti émo gradito”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |