BOLOGNA – Quello del cardinale Pietro Parolin è il nome più ‘gettonato’ tra i candidati alla successione di Papa Francesco. Il prelato, che da tempo ricopre la carica Segretario di Stato vaticano, ha settant’anni e ha alle spalle una lunga carriera da cardinale. Sul suo conto, non sono mai emerse voci di corridoio o vicende che ne mettessero in dubbio l’onestà e il rigore: è il classico “uomo di Curia”, come molti infatti lo definiscono. Se venisse scelto dal Conclave per succedere a Bergoglio, sarebbe per eccellenza la soluzione ‘di continuità’. Ma proprio per questo, secondo molti, il prescelto non sarà lui.
Ma chi è Parolin? Originario di Vicenza, il cardinale ha iniziato gli studi in seminario a 14 anni. È diventato sacerdote all’età di 25 anni. Non è mai stato alla guida di una diocesi (non ha perciò una grande esperienza pastorale) ma ha girato a lungo il mondo come diplomatico e anche per questo è molto esperto di geopolitica. Conosce bene inglese, francese e spagnolo. Il 15 ottobre 2013 è diventato segretario di Stato andando a sostituire Tarcisio Bertone dopo le polemiche sulla vicenda Vatileaks e sul suo lussuoso appartamento in Vaticano. A quella data, Bergoglio era papa da sette mesi. Nel nuovo incarico, Parolin ha conquistato la fiducia di Papa Francesco, diventando di fatto il suo braccio destro. Ed è anche per questo che ne sarebbe per molti il naturale successore. Come tale, potrebbe portare avanti alcune riforme già avviate da Bergoglio, come quella dell’amministrazione vaticana e quella del contrasto agli abusi all’interno della Chiesa cattolica.
Parolin, con le sue posizioni moderate, potrebbe mettere d’accordo cardinali conservatori e progressisti. È contrario anche al testamento biologico, all’eutanasia e anche al matrimonio tra omosessuali. Molti ricordano infatti le sue parole quando l’Irlanda rese legale il matrimonio tra persone dello stesso sesso: Parolin disse che si trattava di “una sconfitta per i principi cristiani”, ma anche “per l’umanità”.
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