di Salvo Cataldo e Marcella Piretti
PALERMO – È fissato per il 3 maggio l’avvio delle operazioni di recupero del relitto del Bayesian, il maxy yacht del miliardario Myke Lynch naufragato il 19 agosto 2024 al largo di Porticello, in provincia di Palermo. Lo yacht, colato a picco in un tempo rapidissimo probabilmente dopo essere stato investito da un downburst (ma le cause ancora da accertare, c’è un’inchiesta in corso che deve accertare se ci siano stati errori da parte di comandante ed equipaggio), si trova sul fondo del mare a circa cinquanta metri di profondità. A bordo dell’imbarcazione, al momento della tragedia, c’erano 22 persone. Nel naufragio sono morti in sette: tra le vittime il magnate britannico Mike Lynch e la figlia Hannah. Tra le vittime anche il presidente della Morghan Stanley International, Jonathan Bloomer. Sul naufragio del veliero, una maxi yacht da 56 metri di lunghezza per 10 di larghezza e l’albero da record alto 75 metri (il secondo più alto al mondo), si è creato un alone di mistero. E online non è mancata la tesi complottista, che ha cominciato a circolare fin dalle settimane successive alla tragedia, legata agli importanti dati segreti custoditi da Lynch in alcuni hard disk che portava sempre con sè, avendo rapporti anche con i servizi segreti americani.
PRIMA DI SOLLEVARE LO YACHT VERRÀ TAGLIATO L’ALBERO
Le operazioni di recupero dello yacht affondato che saranno eseguite dalle società incaricate e avranno una durata di circa 25 giorni e saranno condotti su un’apposita gru galleggiante per il sollevamento dei carichi pesanti. I primi mezzi arriveranno in zona il 3 maggio. Prima del sollevamento dello yacht, per ragioni di sicurezza, è previsto il taglio dell’albero, che misura 75 metri ed è il secondo albero al mondo per altezza. Le operazioni si svolgeranno sotto il controllo della Capitaneria di porto di Palermo e la vigilanza di mezzi navali della guardia costiera con il contributo di carabinieri e guardia di finanza.
L’INCHIESTA
Una volta riportati in superficie, nave e albero verranno posti a disposizione della procura di Termini Imerese che indaga sul naufragio con l’ipotesi di naufragio e omicidio colposo. Gli indagati sono tre: il comandante James Cutfield, neozelandese, l’ufficiale di macchina, Tim Parker Eaton, e il marinaio Matthew Griffiths. di guardia la notte del disastro. Stando a quanto riferito dai 15 superstiti, quella notte non ci sarebbero stati allarmi, nessuno dell’equipaggio sarebbe andato a bussare alle cabine (dove verosimilmente le persone stavano dormendo essendo quasi le 4 di notte) per avvisare che c’era maltempo e si correvano rischi. Nessuno li ha svegliati per farli uscire dalle cabine e tornare in coperta. E non ci sarebbero stati nemmeno messaggi all’altoparlante. Come hanno ricostruito i Vigili del fuoco dopo aver ispezionato il relitto alla ricerca dei corpi, le persone a bordo dello yacht “si sono rifugiate nelle cabine del lato sinistro dove si erano formate le ultime bolle d’aria”. E aveva spiegato: “I primi cinque corpi sono stati trovati infatti nella prima cabina del lato sinistro, il sesto nella terza dello stesso lato”, il che significa che i passeggeri hanno cercato scampo uscendo dalle loro cabine e cercando le ultime aree in cui potevano respirare. “Tutti hanno cercato di scappare”, ma quasi nessuno c’è riuscito.
CURIOSI IN ARRIVO IN MASSA IN SICILIA
Il recupero del mastodontico yacht ha scatenato l’interesse di curiosi e appassionati di navi da tutto il mondo: nelle scorse settimane, Repubblica ha parlato di tantissime prenotazioni, tra hotel e bed&breakfast di Porticello e Palermo, per essere presenti nei giorni delle operazioni di recupero. Sono attesi arrivi da Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Germania, Francia oltre che da tutta Italia.
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