ROMA – Solo un’altra conferenza stampa. Non l’ultima, ma la prima di una fine. Carlo Ancelotti parla da allenatore del Real Madrid e da nuovo ct del Brasile. E’ un rito di passaggio cui non può sottrarsi. “Non c’è bisogno di farne un dramma”, dice perfettamente in tono.
“Sono molto felice. In conferenza stampa devo spiegare cose che non voglio spiegare, perché ho la maglia del Madrid fino al 25. Perché la rispetto molto. Fino all’ultimo giorno. Volevo vincere il campionato, volevo vincere la Champions League, ma sono molto felice. Sarò l’allenatore del Brasile. È una grande sfida, ma sono ancora l’allenatore del Madrid”. Che non ha ancora comunicato nulla, a differenza della federazione brasiliana. “Il Madrid pubblicherà la dichiarazione quando vorrà. Non c’è nessun problema. Non so quando lo faranno”. “Il calcio, come la vita, è un’avventura che inizia e finisce. Ho sempre pensato che un giorno tutto finirà. Un periodo molto bello sta per finire. Mi sono divertito molto. Ma come in tutte le cose della vita, c’è un momento come questo. Mi sono divertito, voglio concluderlo bene. Il 26 parlerò di un’altra sfida. Il giorno in cui sono arrivato, se mi avessero detto che avrei vinto 11 titoli in quattro anni, avrei firmato con il sangue. Questa stagione non è andata bene per molte ragioni. Ma è stato un periodo indimenticabile”.”Non ho mai pensato che Madrid non mi volesse. Madrid mi ama. Madrid mi ha sempre amato. Mi ha sempre dimostrato affetto. Non posso essere l’allenatore del Madrid per tutta la vita. Ciò finisce per molte ragioni. Il club potrebbe aver bisogno di una nuova vita. Non ne faccio un dramma. Tiferò il Madrid per tutta la vita.
A Madrid arriverà Xabi Alonso: “Gli voglio molto bene. Non ho consigli da dargli, perché ha tutti gli strumenti per diventare un grande allenatore in futuro”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it
