ROMA – I suoi brani accompagnano generazioni di fan che incontrerà del “Notte prima degli esami – 40th anniversary tour” con le prime tre date (17, 19 e 21 giugno) alle Terme di Caracalla di Roma. Antonello Venditti ripercorrerà la sua storia live. Punto di snodo quel brano che continua ad essere bandiera delle emozioni di tante ragazze e ragazzi. Come nacque? “Mi sono messo al piano e magicamente una mattina mi è arrivata. Tutta d’un botto. Tornavo a Roma dopo quattro anni di esilio, mi riconciliai con la città”. Lo racconta al Corriere della Sera.

Il periodo buio era frutto di una rottura importante: “Mi ero separato da mia moglie Simona Izzo, avevo paura del pubblico e caddi in depressione. Lucio Dalla mi trovò casa in Brianza. E in alcuni momenti pensai al suicidio”. Come? “Con la macchina. L’unica cosa che mi era rimasta. Ma desistetti”.

In quel periodo, “fu Lucio a dirmi di ritornare. Scrissi alla velocità della luce ‘Ci vorrebbe un amico’, ‘Grazie Roma’. E ‘Notte prima degli esami'”.

Di momenti difficili, però, il cantautore oggi 76enne ne ha vissuti anche durante l’infanzia. E alla domanda sulla veridicità del fatto che la madre lo bullizzasse per il peso, risponde: “Era una buona persona, ma le mancava proprio l’empatia. Essere sovrappeso ha condizionato tutti gli anni del liceo: pesavo 94 chili. Fino a 16 anni praticamente non ho vissuto. Poi ebbi un incidente, finii in ospedale e in due mesi ne persi 30”.

LE ACCUSE DI BULLISMO: “È STATO UN FAKE”

Il bullismo è, poi, un tema che ha dovuto ri-affrontare qualche anno fa in occasione di un concerto a Barletta in merito a una risposta data a una fan con disabilità.

Oggi Venditti punta il dito contro i social: “È stato un fake. Sui social hanno fatto un montaggio in cui hanno unito le mie critiche a un’altra persona, normodotata, che mi stava insultando al momento in cui me la sarei presa con la disabile: un fake di cui non mi sono accorto nemmeno io all’inizio, tant’è che mi sono sentito in dovere di fare le scuse alla ragazza. Ora c’è una mia denuncia al tribunale di Andria contro l’autore di quel fake. L’assurdo è che c’è gente che mi chiede se ai miei concerti sono ammessi i disabili”.

“UN EREDE? NO, APPREZZO ACHILLE LAURO E LUCIO CORSI”. OGGI “LA MUSICA È A SCADENZA”

Parlando di musica, il cantautore vede un erede tra gli artisti contemporanei? “No. Però apprezzo le improvvisazioni di Achille Lauro. E la gavetta di Lucio Corsi. Ma il problema di questi è che sono tutti a scadenza. Hanno dentro la morte artistica, vedi i Maneskin. Bisognerebbe inserire la musica nella Costituzione. Per preservarla”.
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