ROMA – Pugni stretti e urlo liberatorio. Jannik Sinner in finale agli Internazionali di Roma di tennis. Un italiano a Roma, dopo 47 anni: l’ultima volta c’era Panatta. 1978.
Foro Italico in delirio dopo un match di tre set e grandi emozioni. Perché il numero 1 al mondo stavolta all’inizio non è stato ciclone come nella semifinale, e si è fatto invece travolgere dallo statunitense Tommy Paul. Servizio che non andava ed errori gratuiti, Sinner sotto addirittura 5-0 prima di vincere un game.E cedere comunque 6-1. Probabilmente Jannik ha vissuto la cosa come un affronto. Immediato il riscatto, spinto anche dall’incitamento del pubblico. Da campione: 6-0 nel secondo set. Poi l’azzurro è andato 3-0 nel terzo set prima che Paul riuscisse a rifarsi sotto, forse anche a causa di qualche problema fisico di Sinner, colto a toccarsi più di una volta dietro alla coscia destra. C’è stato quindi un po’ da lottare. Ma nessuna paura. Fino al gioco, set (6-3), incontro. Domenica la finale contro Carlos Alcaraz.
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