BOLOGNA – È stata fissata per il 15 giugno e cerca adesioni la “Marcia nazionale da Marzabotto a Monte Sole” sull’Appennino bolognese indetta (dalle 14) “per la Palestina e per la pace”. Titolo: “Save Gaza- Fermate il Governo di Israele”. È la manifestazione che era stata proposta proprio con un appello lanciato da Monte Sole, dal Comitato onoranze per i caduti di Marzabotto e da Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto. Una manifestazione nazionale per chiedere al Governo italiano e alla comunità internazionale “di agire con tutti gli strumenti politici, diplomatici ed economici di porre fine della violenza, di far tacere le armi e di fermare la deportazione nella Striscia di Gaza dove il massacro di civili sta assumendo la portata di un genocidio”. Ma anche di liberare ostaggi e prigionieri, di garantire assistenza alla popolazione civile e di riconoscere lo Stato di Palestina accanto allo Stato di Israele, “nel rispetto dei diritti di entrambi”.
LA DATA E IL LUOGO DELL’EVENTO
Inizialmente ci fu chi disse che proprio Monte Sole (dove si accanì la furia dei nazifascisti: 770 vittime, 217 i bambini, 392 le donne e 132 gli anziani) doveva ospitare l’evento per il suo valore simbolico e forte anche del sempre più grande successo di partecipazione in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Poi però si fece osservare che le previsioni di presenze avrebbero forse complicato le cose, immaginando quindi di spostare il tutto a Bologna, dove però il sindaco Matteo Lepore ha indicato, come migliore opzione, la location di Roma. L’altro rebus era la data: non a ridosso del 2 giugno, né dei referendum, né il 21 giugno giorno della manifestazione “Stop rearme Europe” a Roma. Questo senza contare altri appuntamenti di alcune sigle aderenti alla proposta. Per non andare troppo avanti ha preso forma la data del 15 e la sede di Monte sole.
A Marzabotto il 12 maggio si è svolta una prima riunione a cui hanno partecipato, in presenza o in collegamento, oltre 200 persone per provare a mettere in fila le idee. Alla discussione erano presenti, tra le tante sigle, Arci, Anpi, Cgil, Rete italiana pace e disarmo, Pax Christi, Coordinamento enti locali per la pace, Portico della pace, Unione delle comunità islamiche d’Italia, Assopace Palestina, Associazione ong italiane, Un ponte per; e hanno preso la parola anche il parlamentare Sandro Ruotolo (Pd) e l’artista Alessandro Bergonzoni. In “due ore molte intense”, sottolinea la sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi (Pd), sono emerse diverse proposte e ed è “molto chiaramente l’idea di fare in modo che questo sia un percorso e quindi non sfoci solo in un momento di partecipazione ma invece prosegua”. Dunque si comincia il 15.
L’appello per indire la manifestazione nazionale iniziava con queste parole: “Da Monte Sole-Marzabotto la tragedia di Gaza assume in pieno il volto dei bambini uccisi a migliaia nelle case, nelle tende, nelle strade, negli ospedali della Striscia. Il Governo israeliano va fermato. La violenza va fermata. Non è più possibile assistere silenti alla spirale di violenza e di violazioni del diritto internazionale che da decenni si stanno ripetendo”.
E se si è avuto “il coraggio e l’onestà di condannare l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre”, ora lo stesso va fatto per “la risposta del governo israeliano, che ha superato ogni limite ed ogni regola del diritto di difesa”. Concludeva poi l’appello: “Quando avvennero le stragi qui nessuno poteva immaginarsi cosa stesse succedendo. È nostra precisa responsabilità oggi che sappiamo, fare tutto quel che possiamo per fermare lo sterminio di una popolazione innocente, proprio come i civili inermi che abitavano a Monte sole”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it