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HIV e ottimizzazione terapie: nuove evidenze cliniche e garanzia singolo


ROMA – Nuovi studi italiani confermano efficacia, persistenza e tollerabilità della terapia antiretrovirale per l’HIV. Grazie a questi trattamenti, infatti, l’infezione da HIV può essere cronicizzata garantendo sopravvivenza e qualità di vita sempre più simili alla popolazione generale. Inoltre, la regolare assunzione della terapia permette di rendere il virus non trasmissibile. La certificazione di questi successi arriva dalla 17a edizione di Icar-Italian Conference on AIDS and Antiviral Research in corso a Padova. In particolare, diversi studi condotti in un contesto di real world sottolineano l’importanza dell’ottimizzazione terapeutica, con un approccio personalizzato nel trattamento a lungo termine dell’infezione da HIV, e l’elevata efficacia e tollerabilità della terapia a base di Bictegravir, Emtricitabina e Tenofovir Alafenamide (B/F/Taf).

L’OTTIMIZZAZIONE COME CHIAVE DELLA PERSONALIZZAZIONE

I risultati straordinari raggiunti oggi con la terapia antiretrovirale permettono di valutare strategie differenti, calibrate sulle caratteristiche cliniche, sociali e virologiche della persona con HIV. “L’opportunità di individualizzare il trattamento scegliendo tra due o tre farmaci apre nuovi scenari, ma va sempre valutata con attenzione- sottolinea Giovanni Di Perri, professore ordinario di Malattie Infettive, Università di Torino- In particolare, la triplice combinazione B/F/Taf rappresenta il punto di massima evoluzione della terapia antiretrovirale, grazie a una lunga emivita, elevata potenza e tollerabilità, che la rendono ‘forgiving’, ovvero capace di mantenere l’efficacia anche in presenza di una non perfetta aderenza. Ma per ogni scelta è essenziale una selezione attenta dei pazienti, basata sulla loro storia immuno-virologica: ottimizzazione significa infatti costruire un trattamento che tenga conto delle caratteristiche uniche di ogni persona”.

I DATI ICONA CONFERMANO L’EFFICACIA NELLA REAL LIFE

Uno studio presentato sulla più ampia coorte italiana sull’HIV, Icona, ha offerto uno spaccato realistico e rappresentativo, evidenziando come i risultati dei trial clinici abbiano dato riscontro anche nella pratica quotidiana. “La terapia con B/F/Taf in una singola compressa giornaliera è oggi tra le più utilizzate in tutte le fasi dell’infezione da HIV- ha spiegato la Prof.ssa Antonella d’Arminio Monforte, Presidente di Fondazione Icona- Questo studio, condotto sulla coorte Icona, ha voluto verificarne efficacia e tollerabilità nel mondo reale. L’analisi ha incluso oltre 2.500 persone: 929 in prima terapia e 1.653 già in trattamento con altri regimi. A 192 settimane, solo il 7,7% (prima linea) e il 5,8% (linee successive) ha interrotto la terapia per tossicità o fallimento virologico: eventi rari e spesso legati a temporanee interruzioni nell’assunzione, non a inefficacia strutturale del farmaco. La maggior parte dei pazienti torna alla soppressione virale senza cambiare trattamento”.

I DATI ITALIANI DELLO STUDIO INTERNAZIONALE BICSTaR: LA PERSISTENZA DELLA TERAPIA NEL TEMPO

Lo studio BICSTaR (Bictegravir Single Tablet Regimen), coordinato a livello internazionale, ha incluso oltre 4mila partecipanti in diversi Paesi. La coorte italiana ha analizzato l’andamento di 176 persone con HIV già in trattamento (experienced) per un periodo di due anni. “I dati confermano un’efficacia molto elevata: oltre il 90% dei pazienti ha mantenuto la soppressione virale- ha spiegato Diana Canetti, specialista in Malattie Infettive, Irccs San Raffaele, Milano- Inoltre, non sono emerse nuove mutazioni di resistenza al farmaco, e gli effetti collaterali sono risultati pochi, lievi e raramente sono stati causa di interruzione. Uno degli aspetti più interessanti è quello della persistence: la capacità della terapia di essere mantenuta nel tempo con sicurezza ed efficacia superiore al 90%, anche nei pazienti over 65, spesso affetti da comorbidità e sottoposti a politerapie. Questo dato è molto rassicurante e conferma l’affidabilità di questa strategia terapeutica nel lungo termine”. “Icar si conferma un momento centrale per il confronto scientifico della nostra società- sottolinea Roberto Parrella, presidente Simit- Le sfide legate all’HIV stanno cambiando: le terapie oggi consentono alle persone con HIV di vivere a lungo e con buona qualità di vita, ma l’invecchiamento della popolazione comporta un incremento delle comorbidità e delle interazioni farmacologiche da gestire con attenzione. È incoraggiante vedere una partecipazione crescente di giovani ricercatori, che dovranno affrontare questa nuova fase della lotta all’HIV con competenza e visione. Oggi disponiamo di strumenti di prevenzione efficaci come la PrEP e di terapie avanzate altamente efficaci dotate anche di caratteristiche che possono migliorare l’aderenza delle persone con HIV. Nonostante questi traguardi raggiunti, il Virus continua a rappresentare una minaccia reale”.
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