CIVITAVECCHIA – Il nuovo decreto legge 48 del 11/4/25 c.d “sicurezza” ha suscitato qualche perplessità sull’utilizzo e produzione della canapa, sia in coloro che prescrivono il farmaco, vedi il medico di medicina generale, sia tra coloro che causa patologia possono assumere il principio attivo. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Olindo Cazzolla, penalista del Foro di Roma, e consulente della Fimmg il sindacato dei medici di famiglia. L’approfondimento dell’avvocato Cazzolla è un modo per dissipare dubbi tra operatori sanitari e chi usufruisce delle proprietà farmacologiche. Con il decreto rimane comunque il divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze come estratti, resine ed olii. In sintesi, il legislatore, vuole evitare che che l’assunzione di prodotti da infiorescenza della canapa possa favorire, attraverso alterazioni dello stato psicofisico, l’insorgere di comportamenti che possono porre a rischio la sicurezza o l’incolumità pubblica. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |