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I dazi restano in vigore, per ora. Ma Trump attacca i giudici: “Mi odiano, vogliono distruggere il potere del Presidente”


ROMA – I dazi son tornati, per ora. Ma torneranno davvero solo quando lo deciderà la Corte suprema. Il tribunale federale d’appello di Washington ha infatti ripristinato temporaneamente quasi tutti i dazi che mercoledì il tribunale federale statunitense per il commercio internazionale aveva bloccato perché illegittimi. Per lanciare le tariffe “punitive” Trump aveva forzato – “illegittimamente” secondo Corte del Commercio Internazionale – l’International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 che regola l’imposizione di sanzioni ed embarghi in situazioni di emergenza.

Per ora, dunque, i dazi sulle merci importate negli Stati Uniti dall’estero restano in vigore, ma la querelle va avanti in tribunale, e arriverà – lo ha già annunciato, Trump – fino alla Corte Suprema, davanti a giudici quasi tutti di orientamento conservatore.

Intanto il Presidente degli Stati Uniti ha messo mano alla tastiera e si è sfogato sul suo social, Truth: “La sentenza della Corte del commercio internazionale degli Stati Uniti – ha scritto – è molto sbagliata e molto politica. Speriamo che la Corte Suprema annulli questa decisione orribile che minaccia il Paese, e che lo faccia rapidamente e in maniera decisiva. Non si deve permettere ai truffatori dietro le quinte di distruggere la nostra Nazione”.

“È solo odio per Trump? Quale altro motivo potrebbe esserci? La terribile decisione prevedeva che avrei dovuto ottenere l’approvazione del Congresso per queste tariffe. In altre parole, centinaia di politici si sarebbero seduti a Washington per settimane, o persino mesi, cercando di giungere a una conclusione su quanto imporre agli altri Paesi che ci trattano ingiustamente. Se questa sentenza fosse stata mantenuta avrebbe distrutto completamente il potere presidenziale: la presidenza non sarebbe mai più stata la stessa! Con questa decisione, il nostro Paese avrebbe perso migliaia di miliardi di dollari, denaro che renderebbe l’America di nuovo grande. Il presidente degli Stati Uniti deve avere il diritto di proteggere l’America da coloro che le stanno arrecando danni economici e finanziari”.
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