ROMA – “Ventidue cittadini sono stati uccisi nelle prime ore di sabato mattina sotto bombardamenti e spari israeliani in diverse zone della Striscia di Gaza”. A riferirlo è Wafa.
Un bilancio drammatico, ancor più se si guarda il dettaglio. L’agenzia palestinese spiega che 12 persone sono state uccise, e 40 sono rimaste ferite, a seguito di un attacco che ha coinvolto le tende per gli sfollati a ovest di Khan Yunis. Tra queste anche una famiglia di quattro persone, madre, padre e i loro due figli. Altri sette civili sono stati uccisi sotto i bombardamenti di un’abitazione per sfollati a ovest della città. Al Jazeera parla di sei persone uccise nei pressi di un centro di soccorso a ovest di Rafah, mentre erano alla ricerca di aiuti umanitari.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), su X, ha scritto che “non ci si può aspettare che le persone affamate di Gaza mettano a rischio la propria vita in cerca di cibo”. “L’Onu è pronta a fornire aiuti salvavita ovunque si trovino le persone, in linea con i principi umanitari”, ha sottolineato.
Starving people in #Gaza shouldn't be expected to risk their lives in search of food.@UN is ready to deliver life-saving aid wherever people already are, in line with humanitarian principles. pic.twitter.com/bX4DtE2X5I
— UN Humanitarian (@UNOCHA) June 7, 2025
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