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Caso Garlasco, dal frammento del tappetino al Frùttolo: l’incognita dei reperti

(Adnkronos) – Dal frammento insanguinato del tappettino del bagno della villetta di via Pascoli ai resti mai analizzati, ritrovati nella spazzatura di casa Poggi. Domani, giovedì 12 giugno, i periti della Scientifica, nominati dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli – la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchegiani – andranno a ritirare i reperti del delitto di Garlasco, al centro dell’incidente probatorio che inizierà il prossimo 17 giugno, nell’ambito della nuova indagine della procura di Pavia, che vede indagato Andrea Sempio per omicidio in concorso.  

I periti alle 10 di mattina sono attesi al comando Carabinieri di via Moscova, dove ritireranno uno scatolone contenente le circa sessanta fascette para-adesive, utilizzate subito dopo il delitto dal Ris di Parma per repertare altrettante impronte nella villetta. Tra queste la traccia 10, trovata sulla porta interna dell’ingresso dell’abitazione. Già esclusa l’attribuzione sia ad Alberto Stasi, il fidanzato della vittima condannato in via definitiva per l’omicidio, sia al nuovo indagato Andrea Sempio. L’impronta non è nemmeno della compagnia di persone che frequentava la villetta di Garlasco, incluse le gemelle cugine della vittima Stefania e Paola Cappa.  

La speranza è che dalla para-adesiva della traccia 10 e dalle altre fascette si possa estrarre del materiale biologico, per una possibile comparazione con il Dna. Lo scatolone, che contiene le 58 para-adesive, tornate a Vigevano dopo le analisi del Ris di Parma, non è mai stato aperto dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano, diretti dai comandanti Antonio Coppola e Fabio Rufino. Ad accompagnarlo un verbale che ne attesta il contenuto.  

Nel pomeriggio i periti della Scientifica andranno poi all’Istituto di Medicina Legale di Pavia, dove sono conservati da quasi 18 anni i tamponi prelevati a Chiara Poggi e diversi oggetti raccolti nella villetta di via Pascoli, che saranno al centro dell’incidente probatorio al via il 17 giugno. Innanzitutto il frammento del tappetino del bagno con l’impronta insanguinata, lasciata dall’assassino. E poi la spazzatura mai analizzata, la confezione di Estathé, il Frùttolo, i cereali, i biscotti e i cucchiaini. Forse la colazione che la mattina del 13 agosto Chiara Poggi consumò con il suo o – stando alla nuova indagine della procura di Pavia – i suoi assassini.  

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