27.5 C
Roma

Rexal Ford? Esiste ed è un regista, ma l’uomo di Villa Pamphili gli aveva rubato l’identità


BOLOGNA – Rexal Ford esiste. È un regista vero e l’uomo sospettato di aver ucciso la compagna e la figlia di circa otto mesi trovate cadaveri a Villa Pamphili ne avrebbe utilizzato l’identità, spacciandosi per lui, da diversi anni, per cercare di ottenere agganci e muoversi negli ambienti dei film e delle sceneggiature. Proprio come il contatto con una società romana con cui Rexal Ford alias Francis Kaufmann (questo sarebbe il vero nome nato in California) ha avuto un incontro il 7 maggio, dopo essere stato ‘presentato’ da una mail firmata da un produttore inglese, Ian Franses, legato alla società Peacock Film Finance, che lo avevo sponsorizzato come un regista che si stava spostando da Malta all’Italia alle prese con un progetto da tre milioni di euro. Lo ha raccontato il Corriere della Sera, che ha intervistato il direttore della società romana che ha incontrato il 46enne, descrivendolo come vestito con cura e arrivato in taxi. Il direttore della società romana ha spiegato che mentre Kaufmann faceva il colloquio, la donna e la bambina aspettavano in cortile: “Ci ha parlato di una relocation, voleva sapere costi, tasse, organizzazione. Nulla di strano, sembrava un filmmaker come tanti”.

LE MAIL SUI FALSI FILM

E lo stesso Kaufmann si muove e manda mail (a questo punto par di capire piene di falsità) per trovare occasioni di mettere in piedi film o progetti cinematografici. A questa società romana Kaufmann scrive un’ultima volta l’8 giugno, prima di fuggire in Grecia (ci arriva in aereo l’11 giugno), quando la donna e la bambina sono probabilmente già morte, prima una e poi l’altra, tra il 4 e il 7 giugno (giorno in cui sono stati trovati entrambi i corpi), e nella mail parla di questo presunto film a cui stava lavorando, “Food Fight”, da ambientare in Italia. Ma sarebbero tutte menzogne. Come quelle sull’identità, spacciandosi per Rexal Ford, dicendo di essere figlio della rockstar americana Lita Ford e di avere proprietà immobiliari. Sono probabilmente tutte bugie anche quelle raccontate nel messaggio vocale inviato a questo amico, fatta il 5 giugno, in cui dice che la moglie lo ha lasciato per tornare con il suo ex e lui sta cercando una sistemazione per se stesso e per la bambina. Nel messaggio si sente, in lontananza, il pianto della bimba, che quindi è verosimile fosse ancora viva quel giorno.

IL MISTERO DELL’IDENTITÀ, DI LUI E DI LEI

Le indagini della Squadra mobile, che sta lavorando in stretto raccordo con l’Fbi americano, stanno proseguendo per cercare di capire come mai l’uomo sia stato trovato in possesso di un passaporto autentico intestato a Rexal Ford e dove abbia vissuto negli ultimi anni. La bambina, che lui fermato a Roma per un controllo aveva detto chiamarsi Andromeda, sarebbe nata a Malta nell’autunno scorso, tra novembre e dicembre. Ma per il momento non si è capito in quale ospedale, nè è stato risolto il giallo dell’identità della donna, che sarebbe ucraina o russa e diceva di chiamarsi Stella. Un amico dell’uomo che aveva vissuto con loro a Malta per un certo periodo l’ha descritta come un ‘genio’ dell’informatica, bravissima con i computer, una sorta di hacker. Il 46enne, intanto, è stato arrestato sull’isola greca di Skiathos con l’accusa di omicidio, e si è opposto all’estradizione dalla Grecia in Italia.

IL CONTROLLO DEL 5 GIUGNO IN VIA DI TORRE ARGENTINA

Il Messaggero racconta anche un altro episodio che getta una luce drammatica su questa terribile vicenda. Il 46enne sarebbe stato fermato, il 5 giugno, controllato dalla Polizia, dopo che una passante aveva allertato le forze dell’ordine avendo visto questo tipo, molto strano, che si aggirava per strada con questa bimba molto piccola. I commercianti dicono che era solo con la bimba e che appariva “molto strano”. Arrivarono quattro agenti e lo controllarono: la bambina appare accaldata e denutrita. Il controllo avviene davanti al civico 69 di via di Torre Argentina (una zona che aveva frequentato anche con la donna, nelle settimane precedenti). La proprietaria di una gioielleria ha raccontato al Messaggero: “la bambina stava male, aveva caldo, dal ristorante qui di fronte arrivarono con dell’acqua ma lui non permise di dargliela. Indossava gli abitini poi descritti da giornali e tv”. A quel controllo era presente una poliziotta che lo aveva già incontrato e identificato in precedenza, quando c’era anche la donna. E gli chiese: “Dov’è tua moglie?”. Lui disse che era partita. Ma come mai nessuno, dopo questo episodio, fece intervenire i servizi sociali?
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

ULTIME NOTIZIE

La Russia denuncia i raid di Israele ed evidenzia l’impegno Iran con l’Aiea

ROMA - La Russia ha denunciato come illegali i bombardamenti di Israele contro l'Iran,...

Gli auguri di Meloni ai maturandi: “Tutta l’Italia fa il tifo per voi”

ROMA - "Questa è una notte speciale. Lo so bene, perché la notte prima...

Basket, Bologna-Brescia 96-74: la Virtus è campione d’Italia

(Adnkronos) - La Virtus Bologna è campione d'Italia della Serie A di basket...

La Virtus Bologna vince il suo 17esimo scudetto e lo dedica ad ‘Achi’ Polonara

BOLOGNA - Trionfo Virtus. La Segafredo batte Brescia a domicilio e conquista il suo...

Continua a leggere su radioroma.it

NOTIZIE CORRELATE

La Russia denuncia i raid di Israele ed evidenzia l’impegno Iran con l’Aiea

ROMA - La Russia ha denunciato come illegali i bombardamenti di Israele contro l'Iran,...

Gli auguri di Meloni ai maturandi: “Tutta l’Italia fa il tifo per voi”

ROMA - "Questa è una notte speciale. Lo so bene, perché la notte prima...

Basket, Bologna-Brescia 96-74: la Virtus è campione d’Italia

(Adnkronos) - La Virtus Bologna è campione d'Italia della Serie A di basket...