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Roma

Ippica, il 28 giugno convegno a Modena sulla riforma: 200 anni di storia da salvare


ROMA – L’Ippodromo Ghirlandina di Modena, in occasione del 150esimo anniversario dalla nascita, e del Gran Premio Unione Europea, il 28 giugno ospiterà il convegno ‘Lo Stato della riforma delle scommesse ippiche’. Obiettivo dell’incontro, spiega Alessandro Arletti, “è l’aggiornamento attuale sullo stato dei risultati ottenuti e continuare a puntare l’attenzione sulla riforma come unico modo per riportare il trotto e il galoppo italiano al centro dell’interesse del pubblico”. Arletti, membro di Consulta Ippica, sarà uno dei moderatori, insieme a Rolando Luzi, autore e conduttore tv. Il progetto costituisce il frutto di un gruppo di lavoro di esperti ed è stato consegnato formalmente il 23 gennaio scorso al sottosegretario del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, con delega all’Ippica, Patrizio La Pietra, e il sottosegretario lo ha trasmesso all’Ufficio legislativo del Masaf per l’esame di competenza, al fine dell’inserimento nel prossimo ‘Collegato agricolo’ come parte integrante della riforma dell’ippica nazionale.

ECCO I PRINCIPALI INTERVENTI PROPOSTI

Questi i principali interventi proposti: unificazione prelievo erariale sulle scommesse ippiche allineandolo a quello a quota fissa; allineare le formule di gioco a totalizzatore a quelle in uso nei Paesi europei con la possibilità di utili sinergie con i principali operatori internazionali; istituzionalizzare un adeguato ritorno a favore della filiera ippica su tutte le scommesse ippiche effettuate in Italia (sia su corse nazionali che estere), sulle corse italiane vendute all’estero nonché sulle corse virtuali vendute in Italia (ed all’estero se fanno riferimento a corse o cavalli o scuderie o professionisti italiani); l’estensione dell’attuale concessione degli ippodromi anche alla raccolta del gioco online; si chiede di prevedere anche il ripristino del contributo dal Preu delle newslot comma 6 inglobando le Vlt ed evoluzioni, previsto l’1,4% delle maggiori entrate, da ripartirsi in parti uguali tra Coni e Masaf; ma soprattutto l’istituzione di una Commissione tecnica permanente per le scommesse composta da esperti del settore indicati dalle categorie ippiche.
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