CIVITAVECCHIA – «Unindustria continua a puntare sulla cultura e sul turismo come leve strategiche per la crescita del territorio, sostenendo iniziative di alto profilo come questa». Lo ha assicurato il presidente di Unindustria Civitavecchia Fabio Pagliari, annunciando la serata di domani quando il porto storico, per il quarto anno consecutivo, ospiterà la cinquina finalista del Premio Campiello, il concorso di narrativa contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. In platea saranno presenti circa 400 invitati, rappresentanti del mondo dell’industria, della cultura e delle istituzioni, oltre a tanti appassionati di letteratura. La serata, condotta dai giornalisti Giampiero Marrazzo (Rai) e Alessandra Tedesco (Radio 24), è resa possibile grazie alla sinergia con Confindustria Veneto e la Fondazione Campiello, in collaborazione con l’Autorità Portuale di Civitavecchia, con il patrocinio del Comune di Civitavecchia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. L’evento, inoltre, ha il supporto delle aziende associate della sede di Unindustria Civitavecchia e ha ottenuto il partenariato di alcune importanti realtà industriali a livello nazionale e del territorio. All’organizzazione della serata hanno contribuito anche alcune realtà culturali della città, come l’Associazione Book Faces, la Fidapa Civitavecchia, la Proloco Civitavecchia e come volontari tanti studenti delle scuole superiori cittadine insieme ai loro docenti. «Voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo evento – ha aggiunto Pagliari – organizzare una serata del Premio Campiello nella nostra città è motivo di orgoglio e soddisfazione. Siamo al quarto anno, ormai Civitavecchia è una tappa consolidata e si dimostra quindi molto lungimirante l’intuizione del mio predecessore Cristiano Dionisi. Il Campiello è oggi uno dei premi letterari più autorevoli d’Italia, nato da un’intuizione allora tutt’altro che scontata: creare un legame forte tra cultura e mondo imprenditoriale. Un’idea innovativa, soprattutto sessant’anni fa – ha concluso – resa possibile grazie alla visione degli industriali veneti, che negli anni hanno saputo trasformare il premio in un appuntamento di rilievo nazionale». |