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Cos’è la GBU-57, l’arma americana che Israele potrebbe utilizzare contro l’Iran


ROMA – Mentre la guerra tra Israele e Iran si fa sempre più intensa, si fanno strada anche i possibili scenari del conflitto. Nelle ultime ore l’ipotesi più accreditata è quella di un possibile utilizzo da parte di Tel Aviv, con il supporto americano, delle bombe anti-bunker. Questi ordigni, dalla testata rinforzata, sono in grado di penetrare in profondità e distruggere strutture sotterranee, cemento compreso.

In particolare, quella che dovrebbe essere utilizzata per gli attacchi in Iran è la GBU-57 A/B Massive Ordnance Penetrator, ordigno da quasi 14 tonnellate, nonché la bomba non nucleare più grande in possesso degli Stati Uniti, capace di raggiungere una profondità di 61 metri. Proprio per le sue importanti dimensioni, la GBU-57 può essere trasportata solo dai bombardieri stealth B-2 (ogni B-2 può trasportare due GBU-57). La particolarità di quest’arma strategica, inoltre, è il suo detonatore: non si attiva all’impatto, ma esplode solo quando la bomba ha raggiunto la cavità.

Stando ad un articolo pubblicato sul Times of Israel, grazie all’utilizzo della GBU-57, il governo israeliano avrebbe buone possibilità di “danneggiare in modo significativo l’impianto di arricchimento del combustibile nucleare di Fordo, scavato dentro una montagna” ma per farlo è necessaria la partecipazione degli Stati Uniti. Perché? “In teoria, la GBU-57 A/B potrebbe essere sganciata da qualsiasi bombardiere in grado di trasportarne il peso, ma al momento gli Stati Uniti hanno configurato e programmato solo il loro bombardiere stealth B-2 Spirit per sganciare la bomba, secondo l’Aeronautica Militare”, spiega il quotidiano.

PERCHÈ PROPRIO FORDO?

Entrato in funzione per la prima volta nel 2009, anno in cui Teheran ne ha pubblicamente riconosciuto l’esistenza, Fordo è il secondo impianto di arricchimento del combustibile nucleare dell’Iran, dopo quello di Natanz. A tal proposito il Times of Israel spiega che “il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che l’obiettivo dell’attacco all’Iran era quello di eliminare il suo programma missilistico e nucleare, che ha descritto come una minaccia esistenziale per Israele, e i funzionari hanno affermato che Fordo faceva parte di quel piano”. Dello stesso avviso, è anche Yechiel Leiter, ambasciatore di Israele negli Stati Uniti, che a Fox News ha dichiarato che tutta questa operazione “deve davvero concludersi con l’eliminazione di Fordo”.
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