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Piantedosi: “Scenario complicato, instabilità Libia grande influisce su quella interna”

(Adnkronos) – “Adesso il conflitto tra Israele e Iran aggiunge qualcosa a uno scenario già complicato negli ultimi tempi, per il conflitto israelo-palestinese. Credo che il 30 per cento delle manifestazioni che abbiamo avuto, sono state caratterizzate dall’essere ispirate da questo tema. L’instabilità del Nord Africa, la Libia, sono temi che hanno una grande influenza sulla sicurezza interna. Noi le affrontiamo a seconda dei casi”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi intervenendo a Taobuk a Taormina.  

“Ci sono delle conflittualità in Libia a fronte delle quali abbiamo registrato una leggera ripartenza di traffici di migranti. Il tema della Libia è uno dei temi che ci impegna di più da tempo, e che ricorre. Questa è una fase in cui registriamo un momento d’instabilità, di precarietà, di preoccupazione. E’ nota a tutti la recrudescenza di conflittualità tra le milizie che compongono la galassia che governa il territorio libico parte tripolitania”, dice. 

“Se il Centro migranti in Albania funziona? Di sicuro funzionerà… I numeri sono piccoli, è vero – dice – purtroppo ci sono stati dei pronunciamenti giudiziari nazionali, alcuni anche contraddittori tra di loro. Siamo in attesa che si pronunci la Corte di giustizia europea. Siamo convinti che siamo dalla parte del giusto, dal punto di vista dell’applicazione del diritto anche europeo. Intanto stanno funzionando come Cpr. Abbiamo portato circa 110 persone, ad oggi. Nei prossimi giorni ci saranno altri trasferimenti. Tolti coloro i quali sono stati liberati dal trattenimento presso quei centri siamo a una esecuzione del 50 per cento dell’esecuzione delle espulsioni”. 

“La Premier Meloni segue il nostro lavoro con grande attenzione. Oggi abbiamo un incontro sulla Libia. Sono incontri periodici. Il primo anno da ministro è stato molto complesso per il numero di arrivi di migranti dalla Libia. Oggi parliamo di un incremento ampiamente al di sotto del 2023”. 

“Ma quale sperpero di denaro pubblico in Albania. Non è così. Allora tutto il denaro che viene destinato a cose che uno non condivide è sperpero? Sento poi parlare di cifre roboanti, mentre noi abbiamo stanziato nella legge di ratifica 620 milioni di euro su 5 anni, quindi già non sono un miliardo, come è stato detto”.  

“Per il sistema di accoglienza a livello nazionale paghiamo 2 miliardi e 400 milioni di euro, per un sistema di accoglienza destinato al 70 per cento a persone che al termine di quel percorso si vedranno negare il diritto alla protezione internazionale. Spendevamo per operazioni come Mare Nostrum 300 mila euro al giorno. Nessuno si indignò”, dice. “Ora per l’Albania per il fatto che sono decisioni del governo Meloni c’è questo coro di critiche”, conclude. 

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