ROMA – Tutto è bene quel che finisce bene. Dopo un appello disperato, Salvatore Politi, medico ginecologo che lavora a Parma, potrà finalmente riabbracciare la compagna e il figlio di 18 mesi, bloccati sotto le bombe a Teheran. La donna, architetta iraniana e il piccolo, erano nel Paese per conoscere i nonni quando è iniziata la guerra e la situazione è precipitata. Politi nei giorni scorsi aveva lanciato un appello per riportarli a casa.
A raccontare del lieto fine è stato il sindaco di Parma Michele Guerra, in un post su Instagram: “In queste ore il Ministro degli Esteri, l’Ambasciata di Teheran e l’Unità di Crisi hanno fatto un importante lavoro organizzativo e diplomatico per farli tornare via terra verso un territorio sicuro. Un lungo viaggio fino al confine con l’Azerbaigian, arriveranno a Baku e si imbarcheranno su un aereo verso l’Italia”, ha scritto. Poi ha concluso: “Ieri, parlando al telefono col papà, mi sono reso conto una volta di più quanto queste guerre siano in realtà così vicine anche a noi. Li aspetto in Municipio per un saluto e un abbraccio”.
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