| CIVITAVECCHIA – Una scritta razzista comparsa nella bacheca condominiale di via Goffredo Mameli 3A ha scosso l’intera comunità locale, suscitando indignazione e dolore. Vittima dell’episodio una famiglia composta da marito, moglie e tre figli, l’unica di origine africana residente nel palazzo, che ha sporto denuncia alla Polizia dopo aver trovato sul foglio affisso in bacheca – inizialmente destinato a proteste contro la ditta che sta svolgendo lavori all’ascensore – una frase carica d’odio: “Qui ci abitano i negri – W Netanyahu”. A sollevare l’episodio è stato anche il gruppo cittadino di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha diffuso una nota esprimendo “sdegno e profonda indignazione” e sottolineando la gravità di un atto che «non è solo un’offesa a una famiglia, ma a tutta la comunità». Un messaggio, hanno spiegato, «che ferisce, umilia e che nessun bambino dovrebbe mai leggere, tantomeno interrogarsi su cosa abbia fatto di male per meritarlo». L’episodio è stato vissuto con particolare amarezza dai genitori, entrambi lavoratori nel settore culturale come guide turistiche ai Musei Vaticani e residenti a Civitavecchia da oltre dieci anni. A spingere la madre a denunciare è stata la reazione del figlio minore, di appena nove anni, che leggendo quella frase ha chiesto: “Cosa ho fatto di male?”. Un gesto semplice, istintivo, come quello della madre che ha fotocopiato il foglio e lo ha riattaccato in bacheca scrivendoci sopra: “Chi ha scritto questa frase se ne prenda la responsabilità, se ha qualcosa da dire venga a bussare alla mia porta”. Nessuno lo ha fatto. Qualche ora dopo, anche il foglio era sparito. Dal punto di vista amministrativo, la vicenda ha trovato ulteriore amarezza nella risposta dell’amministratrice condominiale, che – interpellata dalla famiglia – ha liquidato la questione come “non di sua competenza”. Intanto AVS, concludendo il proprio intervento, ha sottolineato che non si tratta di un caso isolato o di una bravata, ma del segnale di una deriva «che parte dal linguaggio pubblico e arriva fino alla violenza privata, nascosta e vergognosa». ©RIPRODUZIONE RISERVATA |
