RIMINI- È iniziata alle 9.15 di questa mattina l’udienza preliminare per il processo a Louis Dassilva, il senegalese di 35 anni in carcere dal 16 luglio 2024 per l’omicidio della 78enne Pierina Paganelli, avvenuto a Rimini, il 3 ottobre, nel garage di via del Ciclamino. Il pm Daniele Paci, ha chiuso l’indagine il 12 maggio scorso, e ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio di Louis Dassilva.
MANUELA BIANCHI SI FA DA PARTE
La notizia più eclatante alla vigilia del dibattimento è stata l’ultima mossa di Manuela Bianchi, suocera della vittima nonché ex amante dell’indagato, a sua volta indagata per favoreggiamento nell’inchiesta dallo scorso marzo. Bianchi infatti, attraverso i suoi legali, ha fatto sapere che non si costituirà parte civile nel procedimento penale. Lo studio legale Barzan da cui è assistita la donna spiega che “Manuela Bianchi, pur profondamente legata alla persona offesa e animata da un sincero e tuttora vivo affetto nei confronti della vittima, ha deciso – per esclusivi motivi personali e familiari – di non costituirsi parte civile nel procedimento penale”. Tale determinazione- proseguono i legali in una nota- è maturata nel segno della riservatezza e del rispetto dovuto alla memoria e alla dignità della defunta suocera e rappresenta l’espressione di una precisa volontà di non tradurre il vincolo affettivo in una forma di rivendicazione giudiziaria”.Inoltre “la scelta di non procedere alla costituzione di parte civile mira, altresì- puntualizzano poi- a evitare qualsiasi possibile strumentalizzazione, mediatica o processuale, della posizione personale della signora Bianchi e del rapporto intimo e familiare che la legava alla vittima”.
I 14 PARENTI DI PIERINA CHIEDONO UN RISARCIMENTO DA 2 MLN DI EURO
La scelta di Manuela va in controtendenza a quella dei 14 parenti della vittima che nella seduta odierna- rivelano le pagine locali del quotidiano “Il Resto del Carlino”- si costituiranno invece parti civili: si tratta dei tre figli di Pierina Paganelli, Giuliano (il marito di Manuela da cui si sta separando), Giacomo e Chiara con i rispettivi consorti, la nipote e i fratelli della vittima. I parenti di Pierina, “si costituiscono parti civili perché vogliono essere presenti in aula al processo, per amore di giustizia e verità”: motivano i legali della famiglia, gli avvocati Lunedei. Non solo: la famiglia di Pierina presenterà anche una richiesta di risarcimento, come previsto dalle norme. La cifra, sempre secondo il quotidiano riminese, viaggia oltre i 2 milioni di euro. Una somma che non è certo nelle disponibilità dell’attuale indagato e di cui, in caso di condanna, non potrebbe certamente disporne. “Non sono i soldi che la famiglia di Pierina cerca, ma soltanto la verità”, chiariscono i legali della famiglia.
LE ACCUSE SU DASSILVA E COSA SI DECIDE OGGI
Il 35 enne senegalese, vicino di casa di Pierina Paganelli, è accusato di omicidio volontario, aggravato dai motivi abbietti, dalla crudeltà, dall’aver commesso il fatto in orario notturno e approfittando delle condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa, e dalla premeditazione. L’udienza di oggi, presieduta dal giudice Raffaele Deflorio, deciderà sul rinvio a giudizio di Dassilva indagato e in carcere da quasi un anno.
GLI AUDIO DEL SEMINTERRATO POTREBBERO ESSERE PARTE DEL PROCESSO
In parallelo, va avanti l’iter dell’incidente probatorio richiesto sulle registrazioni audio e video raccolte nel seminterrato di via del Ciclamino il giorno dell’omicidio. Sabato scorso è stato nominato il collegio per le perizie foniche da cui ci si aspetta un chiarimento sul dialogo sentito- molto poco- nelle registrazioni del 4 ottobre: per la Procura si tratterebbe di voci attribuibili a Dassilva e Manuela Bianchi, mentre per la difesa non sarebbe possibile ricondurre loro quelle voci. L’udienza di discussione sulle perizie è fissata per il 7 novembre prossimo e se il gup rinvierà a giudizio Dassilva, le perizie saranno parte integrante del processo, che potrebbe iniziare in autunno.
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