Si è svolto ieri presso il C.S. Brancaleone di Via Nomentana l’evento “Apartheid”, organizzato da A.N.P.I. III Municipio di Roma e Amnesty International. Presenti sul palco anche degli esponenti della comunità palestinese italiana, di Roma e del Lazio.
L’obiettivo, riflettere sul termine “Apartheid” e non solo
Mission di tale organizzazione: riflettere sul termine “Apartheid” e sul suo accostamento a tutto ciò che subisce il popolo palestinese tra Israele e Palestina. Il tutto cercando di analizzare anche il lavoro svolto dai media e dai governi europei ed occidentali su tale questione e denunciando fatti, spunti e ingiustizie emblematici ed emblematiche di uno degli angoli di mondo più controversi e, probabilmente, mal raccontati.
Gli interventi
Ad aprire il dibattito è stata Tina Marinari, coordinatrice delle campagne di Amnesty International Italia. Ha illustrato i punti principali del report di Amnesty International, volto proprio a dimostrare che ciò che sta subendo il popolo palestinese può essere chiamato apartheid (per maggiori info sul report clicca qui).
A seguire l’intervento di Yousef Salman, presidente della comunità palestinese del Lazio, che si è espresso sulla storia della sofferenza del popolo che rappresenta, cercando di spronare i più per auspicare un futuro migliore.
Dunque ha preso il microfono Bassam Saleh, presidente dell’associazione “Amici dei prigionieri palestinesi”, il quale ha fatto luce sulle condizioni dei prigionieri palestinesi e sulle motivazioni che portano ai loro arresti, delineando tutte le controversie a riguardo e citando casi di ingiustizie giudiziarie e non solo perpetuate nei confronti del popolo palestinese.
Maya Issa, rappresentante dei Giovani palestinesi di Roma e del Lazio, ha quindi evidenziato la forza del popolo palestinese e della sua resistenza, spiegando che le nuove generazioni sono pronte a prendere il testimone di quelle passate nella lotta per la liberazione.
A chiudere la fase del dibattito le opinioni e i ringraziamenti di Corrado Murgia, del comitato provinciale dell’A.N.P.I di Roma.
Per concludere si è finito l’evento con una situazione di estrema convivialità, condita da una cena a base di cibo palestinese.
(Qui l’ultima puntata di Primo Mattino in cui si è parlato di Palestina)
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