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Vuoi un malinois o un pitt bull? Patentino obbligatorio per i ‘canari’ più esigenti, ecco dove


di Nicola Mente e Cristina Rossi

MILANO – Una legge per una convivenza migliore tra cani e uomini, con l’obiettivo di scongiurare nuovi ingressi nei canili di razze ‘forti’, destinati a non essere recuperati, né tantomeno adottati, una volta entrati in gabbia. Non nasce con intenti punitivi per i cani di razze considerati ‘aggressive’, la norma che oggi il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità ma, come sostengono i proponenti, per rendere le adozioni più consapevoli.

I NUOVI OBBLIGHI

Infatti chi vorrà come ‘migliore amico’ un cane delle 26 razze inserite nella ‘safe list’- tra cui alcune ormai diventate una moda, più che una passione consapevole- dovrà rimboccarsi le maniche e seguire corsi formativi per ottenere un patentino obbligatorio. Almeno- per ora- l’obbligo vale in Lombardia. Patentini obbligatori quindi, corsi formativi e regole più stringenti per chi possiede cani impegnativi dal punto di vista gestionale: lo prevede la proposta di legge al Parlamento approvata oggi all’unanimità da Palazzo Pirelli.

ANTONELLI (LEGA): “NEI CANILI SEMPRE PIÙ CANI DI RAZZE COMPLESSE”

Il testo, promosso dal consigliere della Lega Roberto Anelli, primo firmatario, punta a garantire una migliore convivenza tra animali, cittadini e istituzioni, intervenendo su un fenomeno definito “emergenziale”. Come rileva Anelli “negli ultimi anni si è registrato un aumento di ingressi nei canili pubblici e privati di cani abbandonati o sequestrati appartenenti a razze fisicamente e caratterialmente complesse: terrier di tipo bull, molossoidi, corsi, dogo argentini, maremmani, pastori belgi malinois e relativi incroci. In molti casi sono animali difficili da gestire e usati impropriamente anche in contesti criminali”.

BAFFI (FDI): “NORMA PER RENDERE LE ADOZIONI UN ATTO CONSAPEVOLE”

La proposta introduce una ‘lista di tutela’, una sorta di elenco di razze e incroci per le quali sarà obbligatoria una formazione specifica. “Non vogliamo etichettare i cani come pericolosi- osserva Patrizia Baffi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Sanità- ma renderne l’adozione un atto consapevole. Amare un animale significa anche saperlo educare. Un cane pericoloso non nasce tale, lo diventa per mancanza di responsabilità umana”.Il percorso prevede un corso teorico e pratico tenuto da esperti veterinari e comportamentalisti, con rilascio di un patentino registrato nel Sinac, il Sistema informativo nazionale per l’identificazione degli animali da compagnia.

“DIVENTI PRESTO LEGGE NAZIONALE”

In dettaglio, la norma impone anuovi obblighi per la custodia – come l’uso del guinzaglio corto e della museruola in alcuni contesti- regole per la riproduzione e la cessione, percorsi educativi obbligatori in caso di episodi aggressivi e una banca dati regionale per monitorare cani e proprietari.”Questa legge- prosegue Anelli- tutela tanto le persone quanto gli stessi cani, che troppo spesso finiscono nei canili a vita per errori umani. E ciò comporta anche costi elevati per i Comuni e le strutture”. Ora, come fa presente Baffi, “sta al Parlamento accogliere la proposta e trasformarla in norma nazionale. Sarebbe un passo in avanti di civiltà, non una limitazione, ma- conclude- un aiuto concreto per chi vuole crescere cani felici e vivere in comunità più sicure”.

LE 26 RAZZE DELLA SAFE LIST

La lista delle razze ‘difficili’ ne inserisce 26, alcune delle quali piuttosto diffuse in Italia: dogo argentino, fila brasileiro, tosa giapponese, american pit bull terrier e pit bull terrier, staffordshire bull terrier, american staffordshire terrier, bullmastiff, rottweiler, cane corso, perro de presa canario o presa canario o mallorquin, american bulldog, cane da pastore di Charplanina, dell’Anatolia, dell’Asia Centrale, del Caucaso, maremmano abruzzese, cane da serra da estreilla, rafeiro do alentejo, rhodesian ridgeback, tosa inu, bandog, boerboel. akita Inu, cane lupo cecoslovacco, di saarloos e Italiano.

PER CHI NON SI ADEGUA: CANE A RISCHIO SEQUESTRO E AFFIDO IN RIFUGIO

Nel caso in cui il proprietario non riesca a superare l’esame previsto alla fine del corso, oppure il cane non ottenga una valutazione favorevole al test Cae-1, su richiesta di Ats il Comune potrà adottare un provvedimento di sequestro dell’animale con affido a strutture rifugio. Il test Cae-1 si può ripetere fino a tre volte entro tre mesi.
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