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Roma

«Fermiamo questa corsa alla transizione energetica imposta da grandi interessi economici»

MONTALTO DI CASTRO – A Montalto di Castro e Pescia Romana si definisce anche il futuro del pianeta. Il comitato cittadino contro il fotovoltaico selvaggio che minaccia i territori di Montalto di Castro e Pescia Romana denuncia con forza «un modello di sviluppo che ignora non solo le vocazioni agricole, storiche e paesaggistiche di queste zone, ma anche gli equilibri fondamentali del pianeta». «L’avanzata di impianti fotovoltaici industriali su suolo agricolo non è solo una questione locale: è parte di un sistema che, su scala globale, ha già superato sei dei nove limiti planetari identificati dalla scienza come soglie di sicurezza per la vita umana – spiega il comitato contro il fotovoltaico selvaggio – Il concetto di limiti planetari (planetary boundaries) nasce nel 2009 da un gruppo di scienziati internazionali guidati da Johan Rockström dello Stockholm Resilience Centre. I ricercatori hanno individuato nove confini ambientali che definiscono lo “spazio operativo sicuro per l’umanità”: varcarli significa entrare in una zona di rischio crescente, in cui il sistema terra può diventare instabile e imprevedibile». «Questi limiti – aggiunge il comitato – sono stati aggiornati nel 2015 e ancora nel 2023. Il bilancio è allarmante: sei su nove sono già stati superati. I nove limiti planetari sono: cambiamento climatico; perdita di biodiversità (integrità della biosfera); alterazione dell’uso del suolo; ciclo dell’azoto e del fosforo; acidificazione degli oceani; uso dell’acqua dolce; aerosol atmosferici; introduzione di agenti chimici e inquinanti; deplezione dell’ozono stratosferico». «Il fotovoltaico selvaggio – sottolinea il comitato – contribuisce al superamento diretto di almeno quattro limiti planetari: uso del suolo con la sottrazione di superfici agricole, impermeabilizzazione indiretta, perdita di capacità ecologica del territorio; perdita di biodiversità: con la semplificazione estrema degli habitat e la scomparsa di specie locali; ciclo dell’acqua dolce con le modifiche al microclima e alle dinamiche idriche naturali; ciclo dell’azoto e del fosforo con l’interruzione delle pratiche agricole e del ciclo naturale dei nutrienti». «Chiediamo con forza alle istituzioni di fermare questa corsa alla transizione energetica imposta da grandi interessi economici – esorta il comitato di Montalto e Pescia – Le rinnovabili sono necessarie, ma devono nascere dal basso, rispettare la terra, le comunità, i paesaggi» ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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