ROMA – Dopo 18 anni, parla al settimanale ‘Giallo’, in edicola domani, il gestore dell’albergo in Trentino dove soggiornava la famiglia Poggi quando Chiara venne uccisa. “La famiglia ha sempre detto che in quei giorni era in vacanza a Falzes, con Marco e con il suo amico Alessandro Biasibetti (oggi frate) e i suoi genitori- si legge nell’esclusiva pubblicata dal settimanale- Nessun investigatore, però, ha mai chiesto conferma al gestore dell’albergo, né dopo l’omicidio, né negli anni seguenti”.
Trovato da ‘Giallo’, “oggi l’uomo rivela una circostanza clamorosa. Ha detto, infatti, al settimanale che i coniugi Poggi avevano una stanza matrimoniale e Marco non era con loro. Nemmeno i Biasibetti. È sicuro, perché conosceva molto bene i Poggi e ricorda il giorno della morte di Chiara, quando i Poggi vennero chiamati e avvertiti della tragedia e tornarono a Garlasco. Non ha mai sentito nominare, invece, i Biasibetti. Il gestore dell’hotel ricorda bene? Dov’erano allora Marco e il suo amico Alessandro, il 13 agosto? Perché hanno sempre detto di essere tutti insieme a Falzes, in tutti gli interrogatori resi agli inquirenti? E soprattutto: perché gli inquirenti non hanno verificato subito? Le falle nell’indagine di Garlasco non smettono di stupire”.
I LEGALI DELLA FAMIGLIA POGGI: “FALSI SCOOP SULLA PELLE DELLE PERSONE COINVOLTE”
In una nota diffusa oggi gli avvocati della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, hanno scritto: “Non c’è limite alla fantasia, né alla volontà di vendere falsi scoop sulla pelle delle persone coinvolte. Dispiace che la Procura di Pavia non abbia sinora sentito il bisogno di intervenire nemmeno di fronte alle innumerevoli falsità che leggiamo ogni giorno, su iniziativa di soggetti privi di qualsiasi scrupolo”.
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