PALERMO – Adescamento di minori, produzione e detenzione di pornografia minorile. Queste le accuse nei confronti di un 43enne della provincia di Viterbo, che è stato arrestato dagli agenti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale di Catania in collaborazione con i colleghi della polizia postale di Viterbo. Le indagini sono state avviate dopo le denunce di due coppie di genitori residenti a Catania, che avevano raccontato alla polizia di come le loro figlie di nove e dieci anni erano state contattate su ‘Snapchat’ da uno sconosciuto che era riuscito a coinvolgerle in argomenti di natura sessuale inviando loro foto e video dal contenuto sessualmente esplicito ed istigandole a fare videochiamate e foto di natura sessuale. I genitori hanno consegnato alla polizia gli smartphone delle figlie e le analisi compiute sui due telefoni hanno consentito di individuare l’uomo. Da qui un decreto di perquisizione nei confronti dell’indagato, con il successivo sequestro dei suoi dispositivi dai quali sono emerse le prove che lo hanno inchiodato. Trovate anche chat con almeno una decina di altri utenti, verosimilmente minori, e materiale pedopornografico. Su un’altra piattaforma poco conosciuta, inoltre, l’uomo in chat aveva ammesso la sua attrazione sessuale verso i minori tra i 9 e i 15 anni. Alla domanda dell’interlocutore se avesse mai “provato”, ha risposto di sì. Il 43enne è finito in carcere. Sono in corso altre indagini per accertare il coinvolgimento di altre vittime minorenni.
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