COSTE ITALIANE, 28 REATI AL GIORNO: 1,2 OGNI ORA
Le coste italiane sono sempre più violate dal cemento illegale. Costruzioni abusive, cave fuorilegge, occupazioni illecite del demanio marittimo e irregolarità negli appalti pubblici: sono solo alcune delle manifestazioni più evidenti dell’assalto criminale ad acque e coste. Il monito arriva da Legambiente che, in occasione dello ‘start’ ufficiale delle sue campagne storiche Goletta Verde e Goletta dei Laghi, ha pubblicato i dati di anteprima di ‘Mare Monstrum 2025’. Numeri alla mano, nel 2024 nelle regioni costiere italiane si sono verificati 10.332 reati (+0,7% sul 2023). Una media di circa 28 al giorno, quindi 1,2 ogni ora. Nel complesso, tra reati e illeciti amministrativi, sono oltre 38.000 le infrazioni accertate (erano 25.319 nel 2023). In testa alla classifica del mare violato si conferma la Campania, seguita da Puglia e Sicilia.
TORNA ‘ATTENTI A QUEI 4!’, PER SCOVARE ALIENI IN MARE
La mappatura della presenza del pesce scorpione nel Mediterraneo aggiornata a marzo 2025, ci riporta 1.840 segnalazioni, provenienti dai diversi Paesi. La specie si sta diffondendo anche nei mari italiani e lo Ionio si conferma come una delle aree più vulnerabili. Oggi pescatori, subacquei e chiunque abbia osservato o catturato nei mari italiani un pesce scorpione o un’altra delle tre specie tropicali potenzialmente pericolose – pesce palla maculato, pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato – sono chiamati nuovamente a fornire il loro supporto alla campagna di allerta ‘Attenti a quei 4!’, rilanciata da Ispra e Cnr in collaborazione con il progetto AlienFish e volta a informare la cittadinanza sulla presenza di queste specie invasive nei nostri mari ma soprattutto a contribuire al monitoraggio della loro diffusione. L’invito è a documentare con foto o video la specie, ed inviare la propria osservazione.
ARRIVA LA CARTA DEI SUOLI D’ITALIA DEL CREA
I suoli coltivati italiani, a partire dal secondo Dopoguerra, hanno perso tra il 2 e il 3% di sostanza organica con conseguenti danni ambientali e sociali. Basti pensare per esempio all’aumento del rischio idraulico, come dimostrano purtroppo le recenti alluvioni, o ancora all’aumento dell’anidride carbonica in atmosfera, che amplifica gli effetti del cambio climatico, fino – ed è forse il dato più preoccupante per gli agricoltori – ad un calo delle produzione a livello planetario tra il 10 e il 15%. Oggi i 2/3 circa dei suoli coltivabili nel nostro Paese sono degradati. Nella seconda metà del 2026 arriverà la Carta dei suoli d’Italia, strumento atteso da decenni dagli agricoltori e dagli addetti del settore, finanziata con fondi Pnrr dal ministero dell’Ambiente e dal ministero dell’Agricoltura, e in corso di realizzazione da parte del Crea. Grazie alla Carta ogni agricoltore potrà decidere quale sia la coltura più adatta al suo suolo, il sistema agricolo migliore, le lavorazioni da preferire, la gestione più opportuna.
CITTÀ’ BOLLENTI, AUMENTANO CALDO E COOLING POVERTY
Nelle città italiane fa sempre più caldo, soprattutto d’estate. Nella Penisola da fine maggio al 20 giugno sono stati emessi dal ministero della Salute ben 21 bollettini giornalieri indicanti 23 ‘livelli 3’, il livello massimo di allerta, per ondate di calore e caldo eccessivo. Una fotografia preoccupante, e a pagarne lo scotto sono soprattutto quartieri e periferie più densamente abitati. Legambiente con la sua nuova campagna nazionale – ‘Che caldo che fa! Contro la cooling poverty: città + fresche, città + giuste’ – ha realizzato un focus su Roma: la temperatura media ha raggiunto i 18,7 gradi, con un incremento di +3,1 gradi rispetto alla media 1971-2000. Sempre più frequenti anche le notti tropicali, durante le quali la temperatura minima non scende sotto i 20 gradi. Altro alert gli eventi meteo estremi, che nella Capitale dal 2015 al 2024 hanno raggiunto quota 89 facendo di Roma il primo comune in classifica nella Penisola per eventi meteo estremi.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it