ROMA – Israele è pronta ad acconsentire alle “condizioni necessarie” per un accordo di cessate il fuoco di 60 giorni nella Striscia di Gaza, che sarebbe al centro di una prossima “proposta finale” di tregua elaborata con Egitto e Qatar: lo ha sostenuto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un post diffuso sul social Truth.
“Lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra” ha comunicato il capo di Stato, aggiungendo: “Spero che Hamas accetti questo accordo, perché non avrà di meglio ma avrà soltanto di peggio”.
Secondo l’ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, Danny Danon, Tel Aviv è “assolutamente” pronta per un cessate il fuoco. Non è chiara per ora quale possa essere la posizione di Hamas, l’organizzazione palestinese vincitrice delle elezioni del 2006, tuttora in controllo della Striscia. L’annuncio di Trump ha preceduto un incontro a Washington con il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, previsto per lunedì prossimo.
La tesi del presidente americano è che il capo di governo, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra commessi a Gaza, dove sono state uccise oltre 56mila persone, “voglia” una tregua. Nella Striscia sono tuttora detenuti circa 50 cittadini di Israele, catturati durante gli assalti dei commando di Hamas del 7 ottobre 2023.
Le dichiarazioni di Trump sono state diffuse dopo un nuovo ordine di evacuazione rivolto questa settimana dall’esercito di Tel Aviv alla popolazione palestinese che si trova nel nord di Gaza. Almeno 20 persone erano state uccise lunedì in un raid israeliano che ha colpito un bar sul lungomare della Striscia.
Tra i punti chiave di un possibile accordo di cessate il fuoco c’è la richiesta di Hamas che l’inizio della tregua si accompagni a un negoziato per una fine dei raid e dei combattimenti che sia permanente e non temporanea.
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