NAPOLI – I carabinieri di Sapri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip di Vallo della Lucania (Salerno) nei confronti di un soggetto di nazionalità albanese indagato per tentato furto, rapina impropria e porto di arma comune da sparo, posti in essere – insieme ad altri due complici – alcuni giorni fa a Foria di Centola. Si tratta di un provvedimento relativo a quanto accaduto lo scorso 22 giugno quando i militari sono intervenuti in una casa dopo che una donna aveva riferito del ferimento con un colpo di arma da fuoco di un soggetto che stava compiendo un furto all’interno della sua abitazione. A sparare era stato il marito della donna che, sentiti dei rumori, era uscito nel cortile di casa imbracciando un fucile. Aveva quindi visto un primo soggetto fuggire dalla finestra della sua camera da letto capendo che si trattava dell’autore di un furto. Subito dopo altri due soggetti si erano catapultati fuori dalla finestra. Allo stesso tempo – dopo che il proprietario dell’abitazione aveva intimato ai tre di fermarsi – il primo dei fuggitivi aveva esploso più colpi di pistola al suo indirizzo per cui, temendo per la propria incolumità, aveva risposto con un colpo di fucile che aveva ferito una delle due persone che erano uscite dalla finestra. Il ferito, in gravi condizioni, è stato trasportato prima all’ospedale di Vallo della Lucania e poi a Napoli.
Nel corso delle verifiche effettuate il giorno successivo è stato appurato che dalla salita che costeggia l’abitazione erano stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco in direzione dell’abitazione stessa. Non è stata invece ritrovata la cartuccia esplosa dal fucile. Il proprietario dell’abitazione aveva anche raccontato che, nella cassaforte della sua abitazione aperta dagli autori del furto era custodita anche una pistola carica, che poteva essere quella poi usata dal fuggitivo per esplodere i colpi. Dalle indagini è emerso che un furto era stato tentato anche nell’abitazione di fronte. Il pomeriggio del giorno successivo, il 23 giugno, dai carabinieri è arrivata una donna riferendo di aver ricevuto una telefonata per avvertirla che il marito era stato ferito e si trovava in ospedale: giunta lì, da una fotografia ha riconosciuto nel ferito il cugino del marito. A quel punto la donna ha provato a contattare il marito al cellulare, senza ricevere risposta. Il giorno seguente la donna è tornata dai militari per informarli, avendolo saputo tramite l’uomo ferito, che anche il marito aveva partecipato al furto e che era morto. Arrivati al 25, tre giorni dopo i fatti, il proprietario dell’abitazione che aveva fatto fuoco, insieme al suo difensore, è arrivato in caserma confessando di avere sparato non uno, ma due colpi di fucile colpendo mortalmente uno dei soggetti. E che, preso dal panico, aveva immediatamente buttato via le cartucce e trasportato il cadavere in un luogo distante da quello dove si trovava il ferito. Nel corso della notte, poi, aveva caricato il cadavere a bordo della sua autovettura trasportandolo in località San Severino di Centola dove lo aveva sotterrato. La salma è stata ritrovato dai carabinieri e trasportata in obitorio. Le indagini sono in corso per ricostruire in maniera completa la vicenda.
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